giovedì 25 dicembre 2008

25 dicembre 2008. Auguri di un santo e gioioso Natale.


O Signore, speranza di Israele, suo salvatore nel tempo dell’angoscia, perché sei come un forestiero sulla terra, come un viandante che va in giro cercando dove pernottare ?
Perché appari come un uomo senza forza, incapace di salvare ?
Eppure tu sei in mezzo a noi, Signore

(Ger. 14,8-9).

Auguri di cuore di un santo Natale in cui come Maria, Giuseppe e i Pastori sappiamo riconoscere il Figlio di Dio, venuto ad abitare tra gli uomini… sempre più consapevoli che la povertà e l’umiltà sono i criteri essenziali per discernere la presenza di Dio... Una presenza che riveste i panni della debolezza, della piccolezza, persino dell’impotenza di un bambino…

Dio si è fatto vedere nel legno di una mangiatoia per nascere, e si farà vedere sul legno di una croce per morire: questa è per noi la buona notizia!

La pace e la gioia di Dio riempia le nostre case e i nostri cuori. Auguri a tutti.

L'azione cattolica menenina.

lunedì 22 dicembre 2008

Gli Auguri dell'ACR a Benedetto XVI.


«Un ragazzo dell’Acr è uno che ha il cuore grande e attento agli altri… Aiutate Gesù a costruire un futuro migliore per tutti i bambini del mondo». Così Benedetto XVI agli acierrini ricevuti in udienza per il tradizionale scambio di auguri natalizi. Prima dell’incontro, il Santo Padre si è intrattenuto, a colloquio privato, con l’Assistente ecclesiastico generale, mons. Domenico Sigalini, e il Presidente nazionale di Ac, Franco Miano.

Il messaggio di saluto al Papa letto da una bambina di Venezia, Anna, 13 anni.

"Beatissimo Padre,
come ogni anno, noi bambini e ragazzi dell’ACR stiamo vivendo l’esperienza unica e speciale di fare festa con Te e ti vogliamo ringraziare per l’incredibile opportunità che da moltissimi anni ci viene donata. Grazie anche per il grande affetto che dimostri per ciascuno di noi e per la tenerezza con cui ogni anno ci accogli.
Siamo qui per farti gli auguri da parte di tutta l’Azione Cattolica: tutti i nostri soci hanno affidato a noi, bambini e ragazzi, questo compito straordinario ed importante. Accoglici come sempre perdonando la nostra emozione e l’allegra confusione che ti dice tutta la nostra gioia di essere qui davanti a Te.
Ti ringraziamo per la generosità e l’amore con cui guidi tutta la Chiesa e per tutte le volte in cui ci ricordi che è bello seguire il Signore e conoscerlo pienamente.
Quest’anno il cammino dell’ACR ci invita a metterci alla sequela di Gesù, seguendo il desiderio che tutti noi abbiamo di Dio e sapendo che sarà sempre al nostro fianco. Lo slogan che dà titolo al percorso associativo di quest’anno è: “…mi basti Tu!”. Sappiamo che seguire Gesù significa lasciarsi amare da Lui, che sa quali sono i desideri di bene per la nostra vita, anche se alcune volta il cammino può sembrarci difficile e pieno di ostacoli.
Anche se siamo piccoli, sappiamo quanto sia grande l’amore di Dio per ciascuno di noi e sappiamo anche che ogni giorno della nostra vita ci chiede, come ha fatto con i discepoli: “E voi chi dite che io sia?”; per questo vogliamo essere pronti a rispondere che stare dietro a Lui e amarlo è la cosa più importante.
Come ogni anno, inoltre, il mese di gennaio che si avvicina sarà per tutti noi, bambini e ragazzi, il “Mese della Pace”: quest’anno abbiamo deciso di collaborare con il mondo del commercio equo e solidale, per realizzare una spesa di pace e solidarietà, aiutando alcuni progetti in Paraguay e Bangladesh, perché, come ci hai ricordato anche tu, proprio qualche giorno fa, dobbiamo essere pronti ad «allargare il cuore verso le necessità dei più poveri e a fare quanto è concretamente possibile per venire in loro soccorso».
Ti chiediamo di benedire questi nostri propositi e di accompagnarci con il Tuo sorriso, la Tua benedizione ed il Tuo affetto.
Padre santo, noi, bambini e ragazzi della “Tua” ACR ti abbracciamo e ti auguriamo con forza: “Buon Natale, Benedetto !!!”.

domenica 21 dicembre 2008

20 dicembre 2008. Festa dell'Adesione e Giubileo dell'Azione Cattolica menenina.



"Chiamati alla santità, insieme".
Alle 17.00 è inziato l'incontro nella Chiesa del "collegio" intestata a San Tommaso dell'Azione Cattolica cittadina per riflettere, pregare e festeggiare l'Adesione dei soci per il 2008 - 2009 e celebrare il nostro giubileo di Sant'Agrippina.



Successivamente con l'accompagnamento e la guida del nostro parroco, P. Nenè, dalla chiesa del collegio, dietro la croce portata dal presidente parrocchiale, ci siamo incamminati in processione verso la chiesa di Sant'Agrippina per la celebrazione eucaristica e il rinnovo dell'adesione davanti alla comunità parrocchiale.


"La festa dell’adesione segna un momento importante dell’Azione Cattolica e, vissuta nel tempo forte dell’Avvento, rafforza per ognuno il gusto dell’accoglienza.
L’accoglienza di un messaggio, quello del Vangelo vivo, che ha il volto di Gesù.
L’accoglienza di un ideale, quello dell’ACI: l’amore alla Chiesa, che è amore per Dio e per l’uomo.
L’accoglienza di un impegno chiaro, quello della responsabilità personale da vivere insieme agli altri...".

Auguri a tutti i soci, simpatizzanti et amici.

20 dicembre 2008. Inaugurazione Via Crucis.

Oggi alla presenza del vescovo, mons. Manzella, in una giornata freddosa, un evento straordinario e "storico" per la città di Mineo: è stata inaugurata la Via Crucis ( 15 stazioni, che sono delle vere e proprie opere d'arte) donata dai fratelli Gambuzza (sac. Peppino e Giovanni) a tutti i menenini.

Dopo le parole di P. Gambuzza Giovanni, parroco emerito della parrocchia di Sant'Agrippina e attuale rettore della Chiesa di San Tommaso, il Vescovo ha benedetto la prima stazione. Dopo di chè abbiamo "inaugurato" l'opera con la preghiera della via crucis sino alla quindicesima (La risurezione di Gesù Cristo) che si è conclusa presso i ruderi del castello Ducezio.


Nel ringraziare i sacerdoti Gambuzza per il loro atto di grande generosità nei confronti dei cittadini e della città di Mineo, sempre grati per il ministero sacerdotale che svolgono nella comunità acclesiale, imploriamo dal Signore consolazioni e benefici spirituali per questi veri benefattori della città di Mineo.


E' un segno del nuovo clima spirituale e di comunione che si respira nella comunità ecclesiale menenina incamminata verso il santo Natale.

17 Dicembre 2008. La comunità attorno al proprio pastore.


Il 17 dicembre abbiamo celebrato un evento straordinario per la nostra comunità parrocchiale.


Ci siamo ritrovati attorno alla mensa eucaristica per lodare e ringraziare il Signore
per il dono del 25 ° anno di sacerdozio del nostro parroco, D. Nenè Valdini. Nel contempo per esprimere il grazie di cuore al parroco per il suo ministero in mezzo a noi.

mercoledì 17 dicembre 2008

17.12.2008. Il Sacerdote

Oggi per la comunità ecclesiale e civile di Mineo è un giorno di FESTA, di Ringraziamento e di lode al Signore per il dono del Sacerdozio ed in particolare per il dono che ha fattto alla comunità di padre Nenè Valdini, parroco delle parrocchie di Sant'Agrippina e di Santa Maria maggiore.

Per riflettere sull'importanza del sacerdozio per la comunità ecclesiale, ecco alcuni brani che possono aiutarci a comprendere sempre di più il valore di questo ministero ed essere riconoscenti per il servizio quotidiano che danno alla comunità.

Chi è che ci prepara l'Eucaristia e ci dona Gesù?
E' il Sacerdote.

Se non ci fosse il Sacerdote, non esisterebbero né il Sacrificio della Messa, né la S. Comunione, né la Presenza Reale di Gesù nei Tabernacoli.

E chi è il Sacerdote?
E' l'"Uomo di Dio". Difatti, è solo Dio che lo sceglie e lo chiama da mezzo agli uomini, con una vocazione specialissima ("Nessuno assume da sé questo onore, ma solo chi è chiamato da Dio": Eb 5,4), lo separa da tutti gli altri ("segregato per il Vangelo": Rm 1,1), lo segna con un carattere sacro che durerà in eternamente ("Sacerdote in eterno": Eb 5,6) e lo investe dei divini poteri del Sacerdozio ministeriale perché sia consacrato esclusivamente alle cose di Dio: il Sacerdote "scelto fra gli uomini è costituito a prò degli uomini in tutte le cose di Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati" (Eb 5,1-2).

Vergine, povero, crocifisso
Con la Sacra Ordinazione il Sacerdote viene consacrato nell'anima e nel corpo. Diviene un essere tutto sacro, configurato a Gesù Sacerdote. Per questo il Sacerdote è il vero prolungamento di Gesù; partecipa della stessa vocazione e missione di Gesù; impersona Gesù negli atti più importanti della redenzione universale (culto divino ed evangelizzazione); è chiamato a riprodurre nella sua vita l'intera vita di Gesù: vita verginale, povera, crocifissa. E' per questa conformità a Gesù che egli è "Ministro di Cristo fra genti" (Rm 15, 16), guida e maestro delle anime (Mt 28, 20).
Lo Spirito Santo configura l'anima del Sacerdote a Gesù, impersona Gesù in lui, di modo che "il Sacerdote all'altare opera nella stessa Persona di Gesù" (S. Cipriano), ed "è il padrone di tutto Dio" (S. Giovanni Crisostomo).


Nello stesso tempo, vogliamo esprimere come azione cattolica parrocchiale il nostro grazie al Signore per il dono di Padre Nenè alla comunità, ed in particlare un grazie di cuore a lui personalmente per il ministero che svolge a favore di tutti i fedeli, ed in particolare per l'azione cattolica. Ad maiora.


Ed ancora.
Il prete (Pomilio, Il quinto evangelio)

Un prete è sempre un sospetto:
ciascuno pretende di trovarlo conforme ad un ruolo
e di domandargli se è quel che deve e se crede in ciò che dice;

ciascuno lo vuole coerente con l'idea che se ne è fatta
e in continuo contatto con l'assoluto e il sublime;

ciascuno si stupisce per il coraggio di una scelta
che per la sua irreversibilità si è cambiata in un destino.

Ma egli è semplicemente una persona
che accetta di confondersi in una comunità e di spendersi per essa.

sabato 6 dicembre 2008

8 dicembre. Festa dell'Immacolata. L’Ac in festa


Una bella riflessione che viene dal centro nazionale. Un momento per "rimotivarci" ed essere sempre più consapevoli della nostra missione di laici sia all'interno della Chiesa e sia nella città dell'uomo.

Che cosa rappresenta l’8 dicembre per l’Azione Cattolica? Che cos’è la “festa dell’adesione” che si celebra nello stesso giorno della festa di Maria Immacolata?
Proviamo a rispondere ripercorrendo le parole che Paolo VI rivolse ai laici di Ac l’8dicembre 1968: parole che sono un dono ancora attualissimo.

Tre erano i pensieri che “occupavano lo spirito” di Paolo VI l’8 dicembre 1968: “la celebrazione della festa di Maria Immacolata, la commemorazione del centenario dell’Azione Cattolica in Italia, e la ricorrenza del terzo anno dalla chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II”.

1. Per il pontefice le gerarchie erano chiarissime: “La Madonna, la Madonna Immacolata, domina dall’alto la scena… Maria ci fa vedere come la bellezza e la bontà, l’avvenenza e la virtù, sono in lei riunite con armonia unica, in lei mai punto turbata… tutto è nuovo, tutto è santo in questa creatura, la cui perfezione sembra allontanarla senza confronto da noi, e la cui missione invece avvicina a noi come sorella, come madre, come speranza a tutti accessibile…ella sostiene i nostri passi, ella ci insegna, con la realtà del suo esempio, che anche noi, mediante l’aiuto del Signore, abbiamo la capacità d’essere cristiani veri e santi; ella ci conforta a osare, a sperare; non solo ne abbiamo il dovere, ne abbiamo la possibilità. Il nostro idealismo cristiano acquista una forza realizzatrice nella misura che il fascino del culto mariano ci attira all’imitazione e alla grazia di Cristo”.

2. Poi Paolo VI si rivolse ai laici di AC: “L’Azione Cattolica è un’attività, è un organismo di Laici. Salute a voi, Laici cattolici, che nella Chiesa di Dio assumete un posto di particolare evidenza, e una funzione di particolare efficienza! Dotati e coscienti della personalità soprannaturale propria dei fedeli componenti il Popolo di Dio, a voi non è bastato essere insigniti dell’incomparabile e comune dignità cristiana e della inestimabile fortuna d’appartenere alla Chiesa cattolica; voi avete voluto essere membra vive ed operanti…voi avete sentito l’obbligo di affermare innanzi tutto il vostro carattere di credenti, avete cercato di rendervi conto dei bisogni interni della comunità ecclesiale, avete avvertito le penose condizioni religiose, morali e sociali della società circostante, e vi siete chiesti se spettava anche a voi fare qualche cosa per la causa di Cristo e per l’edificazione non mai terminata della Chiesa; e allora con una risposta, che nasceva dentro come un imperioso dovere, come una rivelatrice vocazione, avete detto: sì; un cattolico non può essere inerte, insensibile, passivo e codardo; e avete fatto dell’azione, dell’azione cattolica una vostra divisa. Laici eravate, e laici siete rimasti… Libertà di offerta, ma serietà d’impegno. Non è stata e non è l’Azione Cattolica un effimero entusiasmo, un’impresa di dilettanti: è stata ed è tuttora un dono vero, un sacrificio serio, un servizio permanente… L’Azione Cattolica ha fatto del rapporto di collaborazione qualificata con i Pastori della Chiesa la sua nota distintiva, la sua ragion d’essere. Non vanto, non prestigio, non vantaggio; ma servizio. Non servitù, ma corresponsabilità. Non clericalismo, ma apostolato. Non invadenza, ma obbedienza. Non burocrazia, ma carità; carità vissuta nella forma ecclesiale più alta, più autentica, più disinteressata, più efficace, e ancora: più meritoria”.

3. Da qui al Concilio il passo è breve: “Vivrà, sopravvivrà l’Azione Cattolica? Ha essa un avvenire davanti?… Come potrebbe un Laicato cattolico, cosciente della promozione attribuitagli dal recente Concilio, considerarsi esonerato dal suo qualificato impegno di apostolato, quando una più esplicita pienezza dei suoi titoli ecclesiali è per lui codificata nei documenti del Concilio medesimo? Potrà la Chiesa in Italia rimanere priva d’un Laicato organizzato a complemento ed a servizio della sua missione apostolica? Chi meglio di voi potrà aiutare ogni altra buona iniziativa intesa a diffondere e a difendere i principii cristiani?”.

Oggi, sette dicembre, il nostro Vescovo, Mons Manzella, ci ha incoraggiati ad andare avanti con le parole di Benedetto XVI del 4.05.2008: "...L'AC dovrà... mantenersi fedele alle proprie profonde radici di fede, nutrite da un'adesione piena alla Parola di Dio, di un amore incodizionato alla Chiesa, da una partecipazione vigile alla vita civile e da un costante impegno formativo".

Lunedì 8 dicembre 2008 il “si” di migliaia di persone aderenti all’Azione Cattolica avrà ancora le stesse note fondamentali: gratuità di servizio nel nome del Signore, radici salde nel cuore della Chiesa, fedeltà alle relazioni che ci sono state offerte in dono, cura della persona, a partire dai più piccoli e dai poveri, corresponsabilità ecclesiale e civile, organizzazione democratica. Buona adesione a tutti!

Insieme! Festa dell’Adesione 2009

Insieme, ragazzi, giovani e adulti di AC, vogliamo colorare la Chiesa e le Città. È questo l’impegno che mettiamo alla base della campagna adesioni 2009: vogliamo comunicare la nostra passione, la nostra vitalità, il nostro desiderio di camminare sostenendoci l’un l’altro. I materiali promozionali dell’adesione sono un utile supporto per preparare con cura l’adesione, sia per rispiegarne il senso ai soci sia per coinvolgere nuovi amici. L’adesione, momento importante della vita associativa, va infatti preparata e opportunamente spiegata, e mai lasciata all’abitudine!

Ecco il secondo video realizzato per la campagna adesioni 2009. Alcuni soci, assistenti e responsabili di tutta Italia raccontano il loro rapporto con l'AC, le caratteristiche delle varie fasce d'età nei rapporti con la fede, con le proprie città, mettendo in evidenza il rapporto tra AC e bene comune, tra AC e Chiesa, tra Chiesa, territorio, vita della gente. E il rapporto tra le diverse età presenti in AC, insieme!

mercoledì 3 dicembre 2008

Pensieri d'Avvento

Il Vangelo del giorno e una breve riflessione che intende aiutare a scandire il passo, giorno per giorno, verso il Natale, anche da casa, o dall'ufficio.

Per tutto l'Avvento sul portale di AC un piccolo aiuto per vivere pienamente questo tempo d'attesa.

domenica 30 novembre 2008

30.11.2008. AVVENTO . Tempo di Attesa.

Benedetto XVI oggi all'angelus.


"Cari fratelli e sorelle!
Iniziamo oggi, con la prima Domenica di Avvento, un nuovo Anno liturgico. Questo fatto ci invita a riflettere sulla dimensione del tempo, che esercita sempre su di noi un grande fascino. Sull’esempio di quanto amava fare Gesù, desidererei tuttavia partire da una constatazione molto concreta: tutti diciamo che "ci manca il tempo", perché il ritmo della vita quotidiana è diventato per tutti frenetico. Anche a tale riguardo la Chiesa ha una "buona notizia" da portare: Dio ci dona il suo tempo. Noi abbiamo sempre poco tempo; specialmente per il Signore non sappiamo o, talvolta, non vogliamo trovarlo.
Ebbene, Dio ha tempo per noi! Questa è la prima cosa che l’inizio di un anno liturgico ci fa riscoprire con meraviglia sempre nuova. Sì: Dio ci dona il suo tempo, perché è entrato nella storia con la sua parola e le sue opere di salvezza, per aprirla all’eterno, per farla diventare storia di alleanza. In questa prospettiva, il tempo è già in se stesso un segno fondamentale dell’amore di Dio: un dono che l’uomo, come ogni altra cosa, è in grado di valorizzare o, al contrario, di sciupare; di cogliere nel suo significato, o di trascurare con ottusa superficialità.

Tre poi sono i grandi "cardini" del tempo, che scandiscono la storia della salvezza: all’inizio la creazione, al centro l’incarnazione-redenzione e al termine la "parusia", la venuta finale che comprende anche il giudizio universale.

Questi tre momenti però non sono da intendersi semplicemente in successione cronologica. Infatti, la creazione è sì all’origine di tutto, ma è anche continua e si attua lungo l’intero arco del divenire cosmico, fino alla fine dei tempi. Così pure l’incarnazione-redenzione, se è avvenuta in un determinato momento storico, il periodo del passaggio di Gesù sulla terra, tuttavia estende il suo raggio d’azione a tutto il tempo precedente e a tutto quello seguente. E a loro volta l’ultima venuta e il giudizio finale, che proprio nella Croce di Cristo hanno avuto un decisivo anticipo, esercitano il loro influsso sulla condotta degli uomini di ogni epoca.

Il tempo liturgico dell’Avvento celebra la venuta di Dio, nei suoi due momenti: dapprima ci invita a risvegliare l’attesa del ritorno glorioso di Cristo; quindi, avvicinandosi il Natale, ci chiama ad accogliere il Verbo fatto uomo per la nostra salvezza. Ma il Signore viene continuamente nella nostra vita. Quanto mai opportuno è quindi l’appello di Gesù, che in questa prima Domenica ci viene riproposto con forza: "Vegliate!" (Mc 13,33.35.37).
E’ rivolto ai discepoli, ma anche "a tutti", perché ciascuno, nell’ora che solo Dio conosce, sarà chiamato a rendere conto della propria esistenza. Questo comporta un giusto distacco dai beni terreni, un sincero pentimento dei propri errori, una carità operosa verso il prossimo e soprattutto un umile e fiducioso affidamento alle mani di Dio, nostro Padre tenero e misericordioso.


Icona dell’Avvento è la Vergine Maria, la Madre di Gesù. InvochiamoLa perché aiuti anche noi a diventare un prolungamento di umanità per il Signore che viene.

6 -7 Dicembre 2008. Festa diocesana dell’Adesione


PROGRAMMA
SABATO 6 DICEMBRE Veglia di preghiera presso la Parrocchia Madonna della Via di Caltagirone
Ore 17.00 :
Arrivi
Incontro formativo
Cena
Inizio adorazione notturna
Colazione
Inizio del pellegrinaggio verso la Chiesa dell’Immacolata.

DOMENICA 7 DICEMBRE
(Arrivo dei giovani pellegrini)

Ore 09.00

Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons. Vincenzo Manzella Parteciperanno tutti i Presidenti e i Consigli parrocchiali della Diocesi.
In questa occasione il Vescovo benedirà i segni di tutti i soci e li consegnerà ai vari presidenti parrocchiali.

Ore 10.30

Momento formativo per il Consiglio Diocesano, il Comitato presidenti e i Consigli Parrocchiali. Presso i locali della scuola di teologia.

sabato 15 novembre 2008

Il nuovo presidente della Corte Costituzionale:Giovanni Maria Flick

È Giovanni Maria Flick il nuovo presidente della Corte Costituzionale. Succede a Franco Bile, il cui mandato è scaduto lo scorso 8 novembre. Ad eleggerlo sono stati, a scrutinio segreto, i quindici della Consulta.
Sessantotto anni, nato a Ciriè (Torino), Flick è il trentaduesimo presidente della Corte Costituzionale e avrà di fronte a sè circa tre mesi (96 giorni per l'esattezza) di presidenza della Consulta: il suo incarico scade infatti il 18 febbraio 2009, quando saranno trascorsi nove anni dal giorno in cui l'allora Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi lo scelse come giudice costituzionale.
Noto avvocato penalista ed ex ministro della Giustizia durante il primo governo Prodi, Flick è stato nominato giudice costituzionale nel febbraio del 2000 dall'allora Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi.

Da un’intervista all’Osservatore Romano di qualche mese addietro, mi sembra opportuno richiamare alcuni passaggi che riguardano alcuni temi fondamentali e attuali oggi più che mai.

…Alla base di ogni ragionare sulla Carta c'è la necessaria comprensione del contesto nazionale e internazionale nel quale fu scritta e il ruolo determinante dei partiti nella sua discussione e approvazione.
"I partiti che hanno fatto la Costituzione - osserva Flick - ora non ci sono più, ma la lezione che ci hanno dato è tuttora valida. Essi seppero distinguere il momento della lotta politica anche dura, dal momento della scrittura delle regole che richiede concordia”.

“A suo parere gli italiani hanno familiarità con la Costituzione italiana o la percepiscono piuttosto lontana come una questione di lotta politica riservata ai partiti?

Gli italiani dimostrano di ben conoscere e di condividere i valori fondanti della Costituzione e i diritti che afferma e tutela; forse occorrerebbe una maggiore sensibilità collettiva per individuare i doveri che pure attribuisce, speculari a quei diritti. Il rischio più consistente è quello di perdere la memoria storica della Costituzione: aver familiarità con essa significa non solo conoscerla e soprattutto "praticarla", ma anche intenderne l'origine e lo spirito informatore.

I valori su cui si fonda la Costituzione della Repubblica sono tuttora validi perché occorre ancora realizzarli o perché sono patrimonio condiviso e già realizzato nella società italiana?

I valori fondanti della Costituzione - espressi dai principi fondamentali e sviluppati sia nella prima parte dedicata ai diritti e doveri, sia nella seconda dedicata alle regole e all'equilibrio fra i poteri - sono tuttora validi in sé e più che mai attuali. Basta pensare, per esempio, al principio lavoristico, al ripudio della guerra e al principio di eguaglianza, di fronte rispettivamente alle quotidiane morti sul lavoro, ai conflitti ricorrenti sotto varie etichette, al ritorno strisciante - e non solo - del razzismo, dell'intolleranza e della discriminazione. O basta pensare all'attualità dell'indicazione costituzionale per la tutela del risparmio, di fronte alla crisi finanziaria di questi giorni e alle sue implicazioni sull'economia reale. Quanto alla condivisione di quei valori, mi sembra che nel nostro Paese sia abbastanza diffusa; ma la loro realizzazione chiama tutti e ciascuno a un impegno continuo, che non può essere definito pieno e soddisfacente.


Cosa direbbe in breve a un pubblico di giovani per consegnare loro la Costituzione come preziosa eredità e farla sentire come tale?

Direi (e dico spesso) che la Costituzione è un ponte tra il passato e il futuro, essenziale per gestire il presente. Essa esprime la cesura netta con un passato di errori e di orrori, e il progetto per un futuro costruito sulla libertà e dignità dell'individuo, e sull'uguaglianza non solo formale: anche, fra l'altro, per cercare di evitare il ripetersi di quegli errori e orrori.

Intorno alla Costituzione è in corso da anni una battaglia infinita tra quanti chiedono cambiamenti anche radicali e coloro che vogliono aggiustamenti della seconda parte, dove sono definite le regole dell'ordinamento italiano. C'è un modo per concludere positivamente questo interminabile conflitto?

La Costituzione italiana ha una parte inossidabile, che ricomprende i princìpi fondamentali e gli essentialia dei diritti e doveri. A me sembra che questa prima parte debba essere soltanto "riletta" e non "riscritta".
La seconda parte invece è suscettibile di maggior dinamismo, proprio perché relativa all'organizzazione dello Stato, che è condizionata dall'evoluzione storica e sociale rispetto al tempo in cui nacque la Costituzione. Se di conflitto si vuol parlare, le condizioni per superarlo sono due: la necessità di un dialogo istituzionale vero, accanto alla legittima contrapposizione politica; la necessità che gli aggiornamenti eventuali non alterino l'equilibrio fra la prima e la seconda parte della Costituzione.

Uno dei cambiamenti più rilevanti rispetto al momento in cui la Carta fu approvata è la presenza significativa di immigrati che vengono a stabilizzarsi nel Paese. La Carta costituzionale offre indicazioni valide e sufficienti per risolvere civilmente una questione divenuta rovente e dirimente nel dibattito politico e culturale dell'intera Europa?

Certamente. Basterebbe ricordare gli articoli 2 e 3 della Costituzione, ma anche il 32 sul diritto alla salute. I diritti inviolabili della persona umana e i doveri di solidarietà, l'eguaglianza sostanziale e la pari dignità sociale di tutti, in quanto persone - e quindi non soltanto dei cittadini - sono le indicazioni più rilevanti, vincolanti e risolutive sotto il profilo del valore, per affrontare concretamente il problema della condizione degli immigrati".

C’è tanto materiale per far riflettere ciascuno di noi e …agire di conseguenza.

22 11 2008. Festa di Santa Cecilia - Raduno Diocesano delle corali a Mineo


Si svolgerà sabato 22 novembre la festa di Santa Cecilia che, come ogni anno, vuole essere un occasione per richiamare il valore della Musica sacra nella vita ecclesiale e per mostrare la nostra gratitudine e simpatia a tutti gli operatori pastorali che curano l’animazione musicale delle nostre celebrazioni liturgiche. A Mineo, abbiamo due corali e diversi cori parrocchiali.
In considerazione del 1750° anniversario del martirio di Sant’Agrippina, quest'anno la celebrazione si terrà nell'omonima parrocchia in Mineo.

Il programma sarà:
- ore 18,00: Accoglienza dei Cori e degli Operatori pastorali della musica sacra
nella chiesa di S. Agrippina;

- ore 18,30: Celebrazione eucaristica presieduta da S. E. Manzella Vincenzo, Vescovo della diocesi di Caltagirone;

- a seguire: Concerto dei Cori della Diocesi.

Tutti i cori e agli animatori delle Comunità parrocchiali sono invitati.

L’Azione Cattolica in preghiera, nel nome di Eluana per il rispetto della vita

L’Azione Cattolica Italiana segue con partecipazione e rispetto la dolorosa vicenda di Eluana Englaro. In particolare emerge forte l’urgenza, per tutti i credenti, di raccogliersi in preghiera: innanzitutto per Eluana, vittima innocente di una situazione drammatica, perché il Signore le faccia sentire la Sua presenza; nel rispetto del dolore e della sofferenza che hanno segnato questi anni; preghiamo anche per la sua famiglia, perché si lasci interrogare fino in fondo sulla natura delle scelte che potrebbe assumere; infine per il mondo dell’informazione, perché sappia rispettare la delicatezza e complessità di questi fatti, senza lasciarsi tentare da strumentalizzazioni.
Per questo invitiamo tutte le associazioni diocesane e parrocchiali dell’Azione Cattolica a promuovere, sin da oggi, una serata di preghiera, nel nome di Eluana per il rispetto della vita.

Facciamo nostro l’appello dei Vescovi italiani, che nel ribadire “la convinzione che l’alimentazione e l’idratazione non costituiscono una forma di accanimento terapeutico”, chiedono alle istituzioni di “riflettere sulla convenienza di una legge sulla fine della vita, dai contenuti inequivocabili nella salvaguardia della vita stessa, da elaborare con il più ampio consenso possibile da parte di tutti gli uomini di buona volontà”.
Nel fare nostra questa richiesta, rinnoviamo anche l’impegno dell’Azione Cattolica ad investire fortemente nell’educazione e nella promozione del valore della vita.

16 Novembre 2008. A Mineo la Prima Giornata di Ringraziamento del Mondo del Lavoro

Domenica 16 Novembre a Mineo alle ore 10:00, nella chiesa di S. Agrippina, sede giubilare nel 1750° del Martirio della Santa, sarà celebrata la Prima Giornata del Ringraziamento del Mondo del Lavoro con una solenne Eucarestia presieduta da S.E. Mons. V. Manzella.

Si tratta di un momento in cui il mondo del lavoro del calatino, rappresentato da enti di varia natura che operano sul nostro territorio, ringrazierà il Signore per il dono del lavoro e pregherà affinché lo sviluppo segua strade che mantengano sempre la centralità della persona umana Laborem Exercens n. 26: "Il metro della dignità del lavoro è l'uomo che lavora").

Tutti siamo inviatati a partecipare. Inoltre, potrebbe essere l'occasione per fare il punto della situazione del mondo del lavoro e delle varie associazioni nella nostra cittadina di Mineo. Una occasione da non far passare invano.

giovedì 13 novembre 2008

Presa di possesso del nuovo parroco e vangelo di Giovanni


Questa mattina leggendo il versetto di meditazione tratto dal sito della comunità di Taizè, vi era scritto:

“Gesù disse ai suoi discepoli: Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri” (Gv 13,1-15).

Penso che sia una bellissima icona dell’evento che oggi la comunità ecclesiale di Mineo vivrà. E che dovrebbe far riflettere tutti.

Facciamo consistere la santità nello stare ALLEGRI

Chi sono i santi?

Una maestra di una scuola materna aveva portato la sua classe a visitare una chiesa con le figure dei santi sulle vetrate luminose. A scuola il parroco damanda ai bambini: "Chi sono i santi?". Un bambino risponde: "Sono quelli che fanno passare la luce".

Stupenda definizione: i santi fanno passare la luce di Dio che continua ad illuminare la terra.

Per una sana allegria (almeno si spera).

Tra le numerosi manifestazioni che si sono susseguiti durante il mese di ottobre e questo inizio di Novembre, ecco uno delle tante battute

“Meglio bionda che Brunetta”

E una delle tante foto che si sono viste.



Cosa ne pensate ?

domenica 9 novembre 2008

Don Franco Minolfo è il nuovo Parroco della parrocchia di S. Pietro

Il Vescovo, Mons. Manzella, ha nominato il nuovo parroco della parrocchia di San Pietro: Don Franco Minolfo, nato a Caltagirone il 18.04.1961 e ordinato sacerdote nel 1988.
Giorno 13 Novembre alle ore 18.00 il Vescovo presenterà il nuovo parroco alla comunità ecclesiale di Mineo, ed in particolare ai fedeli della parrocchia di San Pietro, per prendere possesso della parrocchia ed iniziare il suo ministero pastorale.

Si tratta di un evento storico. Il precedente parroco, il prevosto don Antonio Novità, aveva preso possesso della parrocchia ancora prima dell’inizio del Concilio Vaticano II.

Al nuovo parroco gli auguri dell’Azione Cattolica di Mineo di buon lavoro, invocando già fin d’ora lo Spirito Santo perché il parroco e i parrocchiani formino una sola famiglia, riunita nella fede, nella speranza e nella carità, per la costruzione del Regno di Dio, che è civiltà d’amore.

mercoledì 5 novembre 2008

Barack Obama 44.mo presidente degli U.S.A.


Finalmente gli americani hanno voltato pagina.
E' vero. Si può cambiare...basta volerlo.


Dalla sala stampa del Vaticano:
“Il compito del nuovo presidente Usa è di immensa e altissima responsabilità non solo per il suo Paese, ma per tutto il mondo, per l’importanza che gli Usa hanno in tutti i campi della scena mondiale.
Tutti auguriamo al nuovo presidente Obama di potere rispondere alle attese e alle speranze che si rivolgono verso di lui, servendo efficacemente il diritto e la giustizia, trovando le vie adatte per promuovere la pace nel mondo, favorendo la crescita e la dignità delle persone nel rispetto dei valori umani e spirituali essenziali.
I credenti pregano che Dio lo illumini e lo assista nella sua grandissima responsabilità”.

venerdì 31 ottobre 2008

29.10.08. Interivista al Presidente di A C su Famiglia Xna


Ecco il testo dell'intervista rilasciata a Famiglia Cristiana del 2.11.2008 da parte del Presidente nazionale di A C, prof. F. Miano.
Discutiamone nelle nostre assocazioni...recuperiamo il senso del ruolo dei laici anche all'interno della Chiesa...l'attenzione alla persona, alla vita, all'educazione, al bene comune sono temi che vanno rimessi al centro del dibattito pubblico e della stessa società.

LA COSTITUZIONE TRADITA
Federalismo, vita, economia, immigrati: «Stiamo tradendo la nostra Carta, che ha le sue radici nella solidarietà tra i cittadini e i corpi sociali». E i cattolici devono svegliarsi.
«Il rischio maggiore che sta correndo oggi il nostro Paese? Il localismo esasperato, la fatica a mettersi insieme per risolvere i problemi, uno Stato sempre più debole e un’economia poco governata».
Parla il professor Franco Miano, docente di Filosofia morale all’Università di Roma Tor Vergata, da qualche mese nuovo presidente dell’Azione cattolica italiana, e denuncia che anche tra i cristiani c’è la tendenza a rinchiudersi in un orizzonte dorato, rilevando che in Italia «aumentano le diseguaglianze».

Professore, di cosa si tratta?
«Di tradimento della Costituzione, che, invece, ha le sue radici nella solidarietà tra i cittadini e i corpi sociali».

Vale anche per l’economia?
«Certo. Il capitalismo selvaggio o, come alcuni preferiscono dire, creativo, che ha portato il mondo sull’orlo della bancarotta, Italia compresa, non è quello che è stato disegnato dalla nostra Carta costituzionale».

Come sta il Paese?
«È attraversato da profonde ambivalenze. Accanto a tante risorse, c’è il rischio di ulteriori chiusure. Fa fatica a risolvere insieme i problemi».

Faccia un esempio...
«La lotta alla criminalità. Tutti, singolarmente, dicono di agire, sono pronti a denunciare, ma, poi, manca l’impegno per scelte comuni ed efficaci. La stessa cosa vale per gli immigrati, ma anche per la difesa della vita. Non ci si preoccupa di formare mentalità, opinioni pubbliche. Prevale solo l’utile immediato e personale, non ci si spende più per ciò che ha valore di progetto comune».

Sull’immigrazione si stanno sfiorando le leggi razziali...
«E sa perché? Perché non mettiamo più al centro la dignità di ogni persona, pur proclamandola a parole».
Vale anche per i cristiani?
«Eccome. I cristiani in Italia, che sono pur sempre un’ampia fetta della popolazione, rischiano di vivere soltanto un cristianesimo di facciata, come se la fede non dovesse avere conseguenze sul piano della convivenza. E tra esse c’è quella di occuparsi dei poveri. Invece, purtroppo, tanti cristiani finiscono per mettersi dalla parte dei ricchi, piuttosto che da quella dei poveri».

Vede un aumento delle diseguaglianze nel nostro Paese?
«Penso che l’Italia si stia dimenticando che, finché ci sarà un solo povero, sulla giustizia c’è qualche problema. Se le diseguaglianze aumentano, allora stiamo tradendo la Costituzione».
Non è solo un problema di ridistribuzione del reddito?
«Lo è in parte. Perché c’è chi non ha reddito e continua a non averlo. Noi tendiamo a ridistribuire a chi ha già. Dunque, i problemi sono due: i poveri e chi finisce sotto la soglia della povertà. Ma non vedo tanta preoccupazione nella politica per i poveri».


E sulle istituzioni?
«Gli uomini e le donne di Azione cattolica le hanno costruite con grande passione. Crediamo alla centralità del Parlamento. Non c’è solo il rispetto formale delle leggi per far funzionare una democrazia, ma anche il dibattito. Oggi tutto si riduce allo scontro di posizioni diverse, che non migliora il Paese. E ciò accade perché i luoghi del confronto sono stati esautorati nel loro sostanziale peso e valore. L’Azione cattolica, invece, insite perché accanto a una democrazia delle regole funzioni, e bene, una democrazia dei valori. E il Parlamento è il luogo di riferimento essenziale, dove far risuonare la vita reale della gente».

Il prossimo terreno di scontro sarà il federalismo...
«È un tema delicato, perché nell’Italia delle Regioni va realizzato uno specifico riordino amministrativo, ed eventualmente anche fiscale. Ma ciò non significa consolidare l’esistente, dunque, le diseguaglianze. Così come la sussidiarietà non è semplice decentramento. Un Paese non si consolida mettendo una parte contro un’altra».
Cosa insegna la crisi finanziaria?
«Tante cose. Prima di tutto che il mercato non può essere lasciato senza regole. E poi, che la politica deve dire la sua sull’economia e non, invece, lasciare che l’economia la condizioni totalmente. Infine, questa crisi pone un problema di stili di vita, e il tema della ricerca di una nuova sobrietà, che vuol dire anche vivere del proprio lavoro».

Per i cristiani, in tutto ciò c’è un ruolo della parola di Dio?
«Certo, ma a volte rischia di essere solo proclamata e non vissuta. Bisogna leggerla e metterla in pratica e non lasciare che ci siano solo alcuni gruppi specializzati a studiarla. La Bibbia deve essere il libro che accompagna la vita di ogni laico cristiano, come ha detto nelle scorse settimane il Sinodo dei vescovi».

Ma i laici non si sono un po’ ritirati in questi ultimi anni? «Le grandi trasformazioni sociali e politiche hanno provocato una sorta di spaesamento nei laici, e molte volte si è preferito il silenzio. Hanno parlato i vescovi. Oggi, i laici devono recuperare il senso del loro ruolo anche nella Chiesa, senza paure».


È questo il senso della lettera all’Azione cattolica dei vescovi italiani? «Sì: i laici devono parlare forte e con chiarezza, da soli e come associazioni. Devono far risaltare di più argomenti come l’attenzione alla persona, alla vita, all’educazione, nel dibattito pubblico, dentro la Chiesa e dentro il Paese. L’Azione cattolica, diffusa in quasi tutte le parrocchie d’Italia, associazione fortemente popolare, ha davanti a sé un compito impegnativo».

Alberto Bobbio

sabato 25 ottobre 2008

Ottobre 2008 : I Vescovi scrivono all'AC


I Vescovi italiani guardano con «stima e riconoscenza» all'AC, e la esortano a camminare nella direzione indicata da Papa Benedetto XVI, che il 4 maggio scorso invitava l'AC «a mantenersi fedele alle proprie radici di fede, nutrite da un’adesione piena alla Parola di Dio, da un amore incondizionato alla Chiesa, da una partecipazione vigile alla vita civile e da un costante impegno formativo». Parte di qui la lettera inviata dal Presidente della CEI, card. Angelo Bagnasco, al presidente di AC, Franco Miano: un abbraccio caloroso a tutta l'associazione all'inizio del nuovo triennio.

Ecco il testo integrale della lettera inviata all''AC.

Roma, 6 ottobre 2008 - PROT. N. 674/2008

Signor Presidente,
a distanza di alcuni mesi dalla Sua nomina al vertice dell’Azione Cattolica
Italiana, La raggiungo con queste parole, che vogliono prima di tutto manifestare l’interesse e l’attenzione che il Consiglio Episcopale Permanente, facendosi voce dei Vescovi italiani, prova nei confronti dell’Associazione, alla quale guarda con viva gratitudine e fiduciosa attesa.

La recente memoria dei centoquarant’anni dall’approvazione della Società della Gioventù Cattolica da parte di Pio IX ha fortemente impegnato l’Azione Cattolica a riflettere sul suo specifico e sull’attualità di quella intuizione che spinse, in tempi non certo facili, un piccolo gruppo di giovani a mettersi incondizionatamente al servizio della Chiesa e della sua missione.
Da allora ad oggi l’Associazione, pur mutando più volte le sue forme organizzative, è rimasta sempre fedele a quell’ispirazione, che costituisce il senso stesso del suo esistere. È una storia di cui rallegrarsi e che va trasmessa secondo quella “ermeneutica della continuità” con cui guardare anche ai documenti del concilio Vaticano II e all’intero cammino della Chiesa, come più volte il Santo Padre ci ha invitato a fare.

È proprio l’insegnamento di Benedetto XVI a costituire per l’Azione Cattolica il
migliore programma per gli anni a venire. Penso anzitutto al suo discorso in occasione del grande incontro nazionale, svoltosi a Roma il 4 maggio 2008: in tale occasione, egli invitava l’Associazione “a mantenersi fedele alle proprie radici di fede, nutrite da un’adesione piena alla Parola di Dio, da un amore incondizionato alla Chiesa, da una partecipazione vigile alla vita civile e da un costante impegno formativo”.


Queste parole, insieme all’intero magistero di Benedetto XVI, sono una bussola preziosa per il vostro cammino. Seguendo la sua esemplare chiarezza, unita alla passione per la verità, alla serenità e al profondo rispetto per gli argomenti
altrui, possa l’Azione Cattolica dare senza esitazioni pubblica e motivata testimonianza della fede cristiana di fronte alle questioni che attraversano oggi i diversi ambiti dell’esistenza umana. In ciascuno di essi, si presentano sfide inedite e decisive, riguardanti la concezione della persona, l’esistenza e il fondamento di valori universali e invalicabili, la difesa e la promozione della vita dal concepimento al suo naturale tramonto, la libertà educativa, l’importanza ineguagliabile della famiglia basata sul matrimonio, fondamento della società
umana.

Come affermava Paolo VI, “l’Azione Cattolica deve riscoprire la passione per l’annuncio del Vangelo,unica salvezza di un mondo altrimenti disperato. Certo, l’Azione Cattolica ama il mondo, ma di un amore che trae ispirazione dall’esempio di Cristo. Il suo modo di servire il mondo e di promuovere i valori dell’uomo è primariamente quello di evangelizzare,in logica coerenza con la convinzione che nell’Evangelo è racchiusa la potenza più sconvolgente, capace di fare veramente nuove tutte le cose".

In questo servizio formativo e missionario, grande aiuto può venirvi dal progetto culturale della Chiesa italiana, in cui non può mancare, da parte dell’Azione Cattolica, un impegno fattivo e diffuso localmente, in stretta collaborazione con il Servizio Nazionale per il progetto culturale.
Del resto, è lo stesso Convegno ecclesiale nazionale di Verona a chiedervi di incidere con forza nella vita quotidiana delle nostre comunità: un’associazione di laici quale l’Azione Cattolica ha fatto e può fare molto per quella “pastorale più vicina alla vita delle persone, meno affannata e complessa, meno dispersa e più incisivamente unitaria”, di cui parla la Nota dell’Episcopato italiano che raccoglie i frutti del Convegno ecclesiale del 2006. La nostra Chiesa, infatti, da sempre è vicina alla gente e concretamente innestata nel territorio, tanto da
costituire non raramente un punto di riferimento anche per i non credenti.

L’Azione Cattolica pur operando positivamente anche nella pastorale d’ambiente – ha costantemente colto nella diocesi e nella parrocchia il proprio naturale e primario ambito di servizio, di testimonianza, di impegno educativo, collaborando strettamente con i rispettivi pastori. Resti questo il tratto caratterizzante l’Associazione a tutti i livelli. La Chiesa offre linee di indirizzo e permette di superare momenti di sfiducia e difficoltà, nonostante ci sia – a volte anche tra i fedeli – chi non ne comprende pienamente l’ispirazione profonda o ne trasmette un’immagine distorta.

L’Azione Cattolica, che ha nel sentire cum Ecclesia una delle sue note distintive, sia in prima fila nel diffondere un’autentica ecclesialità, nel rispetto della distinzione di ruoli e di compiti. Un tema sempre più presente nell’agenda pastorale della Chiesa in Italia è quello dell’educazione. Si tratta di una sfida essenziale, di fronte alla quale la vostra Associazione può contare su una solida e proficua tradizione formativa. In questo campo, occorre che le nostre comunità sappiano investire nuove risorse di persone e di idee, in un sapiente collegamento con altre istituzioni e mostrando la capacità di articolare percorsi specifici per chi si avvicina alla fede per la prima volta o chiede di riprenderne il cammino dopo anni di lontananza o di tiepidezza spirituale.

Anche su questo terreno, sappia l’Azione Cattolica essere di stimolo per
passare dalle parole ai fatti, dagli auspici alle scelte, dalle iniziative isolate alla collaborazione feconda. Voglia dunque l’Associazione, in ogni propria istanza, potenziar quella significativa tradizione che la colloca vitalmente dentro alle comunità cristiane, affinché queste possano disporre di vere e basilari scuole di formazione spirituale, vocazionale e sociopolitica per i propri membri.



Alla vigilia del grande pellegrinaggio a Loreto con Giovanni Paolo II del settembre 2004, la vostra Associazione procedette al proprio rinnovamento interno e l’aggiornamento del progetto educativo.

I Vescovi vi invitano a valorizzare questa preziosa stagione di seminagione e a proseguire con lo stesso stile la ricerca di modalità sempre più adeguate mediante le quali esprimere la vostra partecipazione alla missione della Chiesa. Una reale unità associativa, costruita valorizzando le diverse sensibilità presenti al suo interno, potrà certamente aprire all’Azione Cattolica nuovi orizzonti di presenza e di impegno. Allo stesso tempo, non trascurate di offrire un qualificato contributo in tutti quei luoghi e realtà in cui si esprime la comunione e la collaborazione tra le diverse associazioni e i movimenti ecclesiali, a livello nazionale e diocesano: mi riferisco in particolare alla Consulta delle aggregazioni laicali e ad altre consulte o coordinamenti per ambiti o finalità specifiche, fra cui “Retinopera”, “Scienza&Vita” e il Forum delle associazioni familiari.

Vorrei infine, affidare ancora alle parole pronunciate da Benedetto XVI il 4 maggio in piazza San Pietro il compito di riassumere ciò che i Vescovi si attendono dall’Azione Cattolica, a cui guardano con stima e riconoscenza: “In una Chiesa missionaria, posta dinanzi a un’emergenza educativa come quella che si riscontra oggi in Italia, voi che la amate e la servite sappiate essere annunciatori instancabili ed educatori preparati e generosi; in una Chiesa chiamata a prove anche molto esigenti di fedeltà e tentata di adattamento, siate testimoni coraggiosi e profeti di radicalità evangelica; in una Chiesa che quotidianamente si confronta con la mentalità relativistica, edonistica e consumistica, sappiate allargare gli spazi della razionalità nel segno di una fede amica dell’intelligenza, sia nell’ambito di una cultura popolare e diffusa, sia in quello di una ricerca più elaborata e riflessa; in una Chiesa che chiama all’eroismo della santità, rispondente senza timore, sempre confidando nella misericordia di Dio”.

RingraziandoLa ancora per la Sua generosa disponibilità a servizio dell’Associazione , rinnovo a nome mio e del Consiglio Episcopale Permanente un sentito augurio per il Suo compito e invoco sull’Azione Cattolica la benedizione del Signore.

Angelo Card. Bagnasco
Presidente

venerdì 24 ottobre 2008

24 Ottobre 2008: Incontro di Preghiera e di Formazione.

L'AC Diocesana sta organizzando 8 incontri di Preghiera e Formazione per tutti i soci e non di AC, presso la Chiesa del Collegio in Caltagirone.

Proprio perchè quest'anno siamo "Chiamati ad essere santi insieme" (1 cor 1,2) questa è sicuramente un'ottima occasione per pregare "insieme", formarci "insieme" e ritemprare il nostro Spirito, la nostra anima ed avvicinarci un po' di più alla "Santità".

Ogni incontro (il terzo venerdì del mese) sarà incentrato su una Beatitudine, che verrà spezzata, verrà testimoniata, verrà pregata e condivisa "insieme". Conosceremo meglio i nostri Santi di AC, persone come noi che hanno fatto del Vangelo il loro stile di vita.

Oggi Venerdì 24 Ottobre 2008, alle ore 19.00 presso la Chiesa del Collegio di Caltagirone parteciperemo al primo incontro e rifletteremo e pregheremo sulla prima beatitudine:

"Beati i poveri in spirito
perchè di essi è il Regno dei cieli
"

e ci confronteremo con la figura di PierGiorgio Frassati, un giovane pieno di vita che nonostante i tanti impegni che un giovane può avere come lo studio, il lavoro, lo sport, ha sempre trovato il tempo per il Signore con una costante preghiera e una dedicazione costante al servizio del povero e del bisognoso.

Non lasciamoci scappare questa occasione che l'AC Diocesana ci offre per la nostra formazione spirituale individuale, comunitaria e Associativa.

Partenza da Mineo alle ore 18.20 dal piano di Sant'Agrippina.

venerdì 10 ottobre 2008

5 Ottobre 2008: 45 cresimati a Mineo


Grande festa per l'intera comunità di Mineo, domenica 5 ottobre.
In quest'anno giubilare di Santa Agrippina, per le mani del nostro Vescovo, Mons. Vincenzo Manzella, ben 45 ragazzi provenienti dalle tre parrocchie menenine (23 di Santa Agrippina, 16 di Santa Maria Maggiore e 6 di San Pietro) hanno ricevuto il sacramento della Confermazione.
Il 30 settembre avevano partecipato al ritiro spirituale, tenuto da Padre Nenè Valdini; per l'occasione stante il numero dei ragazzi il ritiro si è tenuto presso il seminario estivo.
E' stato una bellissimo evento di grazia, constatare dopo tre anni di accompagnamento i frutti che il Signore opera nei cuori di questi ragazzi...cresciuti in età, grazia e sapienza.

E' una tappa fondamentale di un cammino che, speriamo, continuerà per questi quattordicenni con gli incontri di post-cresima.



il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v`insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto
(Giov., 14,26)

PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO
O Spirito di Sapienzadonaci la luce per scegliere con gioia
le vie del Signore.

O Spirito di intellettorendici capaci di leggere
nelle vicende della vita la volontà del Signore.



O Spirito di consiglioguidaci con docilità sulla via della vita.

O Spirito di fortezzadacci il coraggio di testimoniare la fede
in ogni circostanza della vita.

O Spirito di scienzamostraci la strada che Dio ha scelto per noi.

O Spirito di pietàfa’ che cresciamo sempre
nell’amicizia e nella comunione del Signore.

O Spirito del santo timore di Dioapri il nostro cuore
alla fiducia e al rispetto

06.10.2008 : Buon lavoro ai nuovi assistenti!

.

Il Consiglio permanente della CEI ha nominato i nuovi Assistenti ecclesiastici nazionali dell’Azione Cattolica Italiana per il Settore Giovani e per l'ACR, rispettivamente nelle persone di don Vito Piccinonna, della diocesi di Bari-Bitonto e don Dino Pirri, della diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto.

Ai neo assistenti i migliori auguri di un buon lavoro.

Un grosso e sentito grazie, inoltre, a don Giorgio Bezze e a don Claudio Nora che hanno accompagnato la vita del SG e dell'ACR negli ultimi 6 anni.

Abbiamo avuto anche la fortuna e l’opportunità di avere con noi per l’assemblea diocesana, il 5 ottobre, proprio don Giorgio Bezze.


Nella foto a destra a Roma
per l'incontro con Benedetto XVI
il 4 maggio 2008.

domenica 28 settembre 2008

05.10.2008: Assemblea diocesana di A C

L’Assemblea diocesana di A. C. si terrà giorno 5 OTTOBRE al Seminario Estivo di Caltagirone. Don Giorgio Bezze, assistente nazionale del settore giovani, ci aiuterà a riflettere sul tema: “CHIAMATI AD ESSERE SANTI - dai volti il Volto”

Il programma della giornata.
9,00 Accoglienza
9,30 Preghiera iniziale - Saluti

10,00 Relazione di Don Giorgio Bezze, assistente nazionale del settore giovani:
“CHIAMATI AD ESSERE SANTI, dai volti il Volto”.

11,30 Interventi - Linee programmatiche - Angelus

13,00 Pranzo a sacco

15,00 Raccontiamoci l’estate

16,00 Presentazione testi per il nuovo anno associativo

17,30 Celebrazione Eucaristica

***************************

In vista dell’assemblea, alcuni stralci delle relazioni che si sono tenute al recente Convegno “Chiamati ad essere santi insieme” tenutosi ad Assisi qualche giorno fa.
«La santità non riguarda solo il nostro privato, ma anche il nostro essere Azione Cattolica. In un legame inscindibile che va coltivato ogni giorno». In queste parole, pronunciate dal presidente Franco Miano, sta la radice del percorso programmatico che attende l’Azione Cattolica per i prossimi tre anni.
Nella sua relazione conclusiva al recente Convegno «Chiamati ad essere santi insieme», ad Assisi, alla presenza di 400 tra presidenti ed assistenti unitari diocesani e regionali di Ac, Miano ha messo in evidenza, dopo aver ricordato il discorso di Benedetto XVI, in piazza San Pietro il 4 maggio scorso, in occasione dell’incontro nazionale con l’Azione Cattolica, che guardare ai santi non significa «cercare modelli da copiare ma scrutare nella vita di altri l’azione dello Spirito e allenarsi ad accoglierla a nostra volta».
In questo contesto si sono inserite le figure di Giuseppe Toniolo e Carlo Carretto, riportate alla memoria durante il Convegno, come persone che si sono confrontate con «la misura della santità laicale». In un mirabile percorso personale e associativo che si è fatto legame tra testimonianza della fede e impegno per la promozione del bene comune. «Un percorso che è anche un servizio tradizionale per la nostra associazione a cui riconosciamo particolare urgenza e importanza», ha ricordato il presidente dell’Azione Cattolica: «Siamo consapevoli della possibilità e della bellezza di una vita pienamente umana e cristiana; per questo vogliamo continuare a essere scuola di vocazioni laicali, a spenderci in favore del bene comune, attraverso l’educazione alla responsabilità personale, all’impegno pubblico, al senso delle istituzioni, alla partecipazione, alla democrazia».
Il filo che da sempre lega la spiritualità di Carlo Carretto e l’Azione Cattolica si è irrobustito con la decisione di dare seguito a quanto deciso dalla XIII Assemblea associativa: «I tempi sono maturi perché l’Azione Cattolica possa dotarsi di un “polmone spirituale”, da custodire come la pupilla dei propri occhi». Quale miglior luogo dell’Eremo di San Girolamo, la “casa di Carlo”. Per questo, grazie alla disponibilità e la piena collaborazione del Comune di Spello, è intenzione dell’AC prendere in concessione l’eremo di San Girolamo per farne “un laboratorio dello spirituale e della formazione”, dove sarà perennemente accesa una luce di contemplazione, di studio, di maturazione vocazionale e formativa, capace di far incontrare la Parola e la coscienza.
Al Convegno di Assisi è stato ricordato, oltre a Carlo Carretto, anche l’altra grande figura di santità laicale, Giuseppe Toniolo, morto novanta anni fa, il 7 ottobre 1918. Di lui ha parlato mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, che è il postulatore della causa di beatificazione.
Per mons. Sorrentino, il Toniolo «è il grande ideatore e stratega di una cultura sociale dei cattolici d’Italia». Colui che ancora oggi «dice l’importanza di una fede che sia capace di farsi storia». Nella vita di Giuseppe Toniolo si riscontra «una mirabile sintesi di santità cristiana». Per mons. Sorrentino, «egli ha mostrato la capacità di essere contemporaneamente laico e cristiano nei vari ambiti della sua vita: la famiglia, l’economia, la cultura, la storia del suo tempo, la società, la Chiesa e la spiritualità È stato testimone di Cristo nelle sue diverse attività, e come economista, in particolare, ha il grande merito di aver spinto l’economico a misurarsi con l’etica». Attualissima è la sua azione culturale ed evangelica: animato dall’ideale di riconquistare la società a Cristo, Toniolo intuì che la sfida della testimonianza cristiana non si giocava creando il muro nei confronti dello Stato e della Società, ma piuttosto formulando una risposta convincente alle sfide del momento storico.
Il presidente Miano nel suo intervento ha sottolineato come «la storia della santità laicale del Novecento e quella del laicato dell’Ac mostrano che un processo di appropriazione personale della fede non dà luogo necessariamente a una vita cristiana elitaria. Al contrario, quella cristiana può essere ancora un’esperienza di fede e di Chiesa popolare. Per questa ragione, ha valore ancora oggi la scelta associativa quale particolare e specifica forma ecclesiale di aggregazione». Dunque la formazione proposta dall’Azione Cattolica «mira ad accompagnare la persona nel suo cammino verso la santità e trova compimento nella vita associativa», ha aggiunto Miano. Come in uno slogan, possiamo dire che: «L’associazione è chiamata alla santità, e la santità di ciascuno di noi passa attraverso la santità dell’associazione».
Nei prossimi tre anni, l’Azione Cattolica caratterizzerà il proprio cammino nel segno della santità, partendo dalla contemplazione del volto di Gesù per guardare in particolare alla «dimensione personale della fede». Si proseguirà mettendo al centro dell’attenzione l’immagine della casa, come simbolo e invito a coltivare la comunione tra credenti. Alla fine di questo percorso, si rifletterà sulla missione di testimoniare la fede nel mondo.
La santità è possibile, qui e ora. Come ha rilevato mons. Domenico Sigalini, Assistente ecclesiastico generale dell’Azione Cattolica: «Occorre togliere il senso magico che viene attribuito alla parola santità. Non solo il Toniolo e Carretto, ma anche tante altre figure di santità come Giovanni Paolo II o Madre Teresa di Calcutta, hanno mostrato ai nostri occhi che basta vivere ogni giorno la nostra vita alla luce del Vangelo per essere santi. Andare alla radice delle cose; andare incontro agli altri; dare conforto a chi è in difficoltà, è qui il segreto».
È tempo di mollare gli ormeggi e prendere il largo. Ricordando - come ha fatto il presidente Miano a conclusione del suo intervento - le parole che don Tonino Bello rivolse all’amata Azione Cattolica durante l’incontro del 1990: «Essere uomini fino in cima significa essere santi. Non fermatevi, perciò a mezza costa: la santità non sopporta misure discrete».

giovedì 4 settembre 2008

04.09.08. L’Azione Cattolica in preghiera e digiuno per essere vicini ai cristiani d’India

L’Azione Cattolica Italiana partecipa convinta e fiduciosa alla giornata di preghiera e digiuno indetta dalla Conferenza Episcopale Italiana per domani 5 settembre per e con i cristiani dell’India, a sostenere il loro coraggio e ad accelerare il tempo della riconciliazione, della non violenza attiva, della civiltà dell’amore. Esortando, con le parole di Benedetto XVI, «alla ricerca della concordia e della pace».

L’ondata di violenze scatenatasi contro le comunità cristiane nello Stato indiano dell’Orissa, culminata nella morte di sacerdoti, consacrati e fedeli laici e nella distruzione di chiesa, ospedali, case e villaggi, sconvolge le nostre coscienze ed è un pressante appello a tutti noi fratelli di fede e di una stessa famiglia umana da accompagnare con la solidarietà e la testimonianza di un cristianesimo più consapevole e palpitante nelle nostre situazioni quotidiane di vita.

Allo stesso tempo preoccupa una diffusa indifferenza dei media nel raccontare e denunciare questa ondata di persecuzione ora in India, ma attraverso gravi pericoli e con frequenti uccisioni, anche nei confronti dei cristiani del Darfur, dell’Iraq ed di altre regioni del mondo, sia in Asia che in Africa, in Medio Oriente e in Sud-America.

In questi stessi giorni, molte associazioni diocesane di Azione Cattolica stanno programmando le loro attività annuali; nella loro agenda non mancherà un’azione costante di vicinanza, di vigilanza e di informazione per formare un’opinione pubblica attenta alla tutela e alla promozione di tutti i diritti umani, a partire dal valore irrinunciabile della vita e della libertà di tutti, anche nelle molteplici espressioni della religiosità e spiritualità di ogni persona.

Il 5 settembre facciamo memoria liturgica della Beata Madre Teresa di Calcutta. È indubbia l’incidenza spirituale e caritativa, culturale e socio-politica, dell’umile e coraggiosa suora definitasi “matita di Dio”, capace di scrivere splendide pagine di Vangelo e straordinari capolavori di amore sui marciapiedi di Calcutta brulicanti di umanità fragile ed abbandonata. Tutti noi siamo chiamati a far sì che questo lievito delle Beatitudini che fermenta e trasforma la vita di un intero popolo, ancora difatti diviso in caste che separano miliardi di indiani tra di loro, non soccomba di fronte alla furia omicida dei fanatici indù.

Roma, 4 settembre 2008

domenica 24 agosto 2008

24 agosto 2008: Celebrazione eucaristica in piazza


Dopo l'uscita solenne della statua di Sant'Agrippina e il giro esterno per viale delle Rimenbranze e via Palica, alle ore 11.00 è iniziata la celebrazione eucaristica in piazza Buglio. Nonostante il caldo e le varie distrazioni, P. Nenè, veramente ispirato, nell'omelia ha "invitato noi tutti a convertirci sul serio". Questa è l'ora per cambiare i nostri cuori. Ci ha invitati a guardare il crocifisso e...a portare con gioia la croce di ogni giorno. Peccato che non abbiamo potuto registrare l'intera omelia. Oggi è stato sicuramente un momento forte di incontro con la parola di Dio e sant'Agrippina, modello di santità per le donne e gli uomini d'oggi.
Suggerimento: perchè non celebrare l'eucarestia nella Chiesa di San Tommaso ? Aiuterebbe sicuramente ad essere più attenti, più raccolti e meno distratti.


Altro momento bello è stato vedere ancora una volta il clero menenino, nonostante il passar del tempo: Padre Gambuzza Peppino, P. Gambuzza Giovannino, P. Venuti Renzo, il diacono P. Messina Antonello. E' sicuramente un dono per la Chiesa menenina che dovremmo saper "sfruttare" meglio.