giovedì 25 dicembre 2008

25 dicembre 2008. Auguri di un santo e gioioso Natale.


O Signore, speranza di Israele, suo salvatore nel tempo dell’angoscia, perché sei come un forestiero sulla terra, come un viandante che va in giro cercando dove pernottare ?
Perché appari come un uomo senza forza, incapace di salvare ?
Eppure tu sei in mezzo a noi, Signore

(Ger. 14,8-9).

Auguri di cuore di un santo Natale in cui come Maria, Giuseppe e i Pastori sappiamo riconoscere il Figlio di Dio, venuto ad abitare tra gli uomini… sempre più consapevoli che la povertà e l’umiltà sono i criteri essenziali per discernere la presenza di Dio... Una presenza che riveste i panni della debolezza, della piccolezza, persino dell’impotenza di un bambino…

Dio si è fatto vedere nel legno di una mangiatoia per nascere, e si farà vedere sul legno di una croce per morire: questa è per noi la buona notizia!

La pace e la gioia di Dio riempia le nostre case e i nostri cuori. Auguri a tutti.

L'azione cattolica menenina.

lunedì 22 dicembre 2008

Gli Auguri dell'ACR a Benedetto XVI.


«Un ragazzo dell’Acr è uno che ha il cuore grande e attento agli altri… Aiutate Gesù a costruire un futuro migliore per tutti i bambini del mondo». Così Benedetto XVI agli acierrini ricevuti in udienza per il tradizionale scambio di auguri natalizi. Prima dell’incontro, il Santo Padre si è intrattenuto, a colloquio privato, con l’Assistente ecclesiastico generale, mons. Domenico Sigalini, e il Presidente nazionale di Ac, Franco Miano.

Il messaggio di saluto al Papa letto da una bambina di Venezia, Anna, 13 anni.

"Beatissimo Padre,
come ogni anno, noi bambini e ragazzi dell’ACR stiamo vivendo l’esperienza unica e speciale di fare festa con Te e ti vogliamo ringraziare per l’incredibile opportunità che da moltissimi anni ci viene donata. Grazie anche per il grande affetto che dimostri per ciascuno di noi e per la tenerezza con cui ogni anno ci accogli.
Siamo qui per farti gli auguri da parte di tutta l’Azione Cattolica: tutti i nostri soci hanno affidato a noi, bambini e ragazzi, questo compito straordinario ed importante. Accoglici come sempre perdonando la nostra emozione e l’allegra confusione che ti dice tutta la nostra gioia di essere qui davanti a Te.
Ti ringraziamo per la generosità e l’amore con cui guidi tutta la Chiesa e per tutte le volte in cui ci ricordi che è bello seguire il Signore e conoscerlo pienamente.
Quest’anno il cammino dell’ACR ci invita a metterci alla sequela di Gesù, seguendo il desiderio che tutti noi abbiamo di Dio e sapendo che sarà sempre al nostro fianco. Lo slogan che dà titolo al percorso associativo di quest’anno è: “…mi basti Tu!”. Sappiamo che seguire Gesù significa lasciarsi amare da Lui, che sa quali sono i desideri di bene per la nostra vita, anche se alcune volta il cammino può sembrarci difficile e pieno di ostacoli.
Anche se siamo piccoli, sappiamo quanto sia grande l’amore di Dio per ciascuno di noi e sappiamo anche che ogni giorno della nostra vita ci chiede, come ha fatto con i discepoli: “E voi chi dite che io sia?”; per questo vogliamo essere pronti a rispondere che stare dietro a Lui e amarlo è la cosa più importante.
Come ogni anno, inoltre, il mese di gennaio che si avvicina sarà per tutti noi, bambini e ragazzi, il “Mese della Pace”: quest’anno abbiamo deciso di collaborare con il mondo del commercio equo e solidale, per realizzare una spesa di pace e solidarietà, aiutando alcuni progetti in Paraguay e Bangladesh, perché, come ci hai ricordato anche tu, proprio qualche giorno fa, dobbiamo essere pronti ad «allargare il cuore verso le necessità dei più poveri e a fare quanto è concretamente possibile per venire in loro soccorso».
Ti chiediamo di benedire questi nostri propositi e di accompagnarci con il Tuo sorriso, la Tua benedizione ed il Tuo affetto.
Padre santo, noi, bambini e ragazzi della “Tua” ACR ti abbracciamo e ti auguriamo con forza: “Buon Natale, Benedetto !!!”.

domenica 21 dicembre 2008

20 dicembre 2008. Festa dell'Adesione e Giubileo dell'Azione Cattolica menenina.



"Chiamati alla santità, insieme".
Alle 17.00 è inziato l'incontro nella Chiesa del "collegio" intestata a San Tommaso dell'Azione Cattolica cittadina per riflettere, pregare e festeggiare l'Adesione dei soci per il 2008 - 2009 e celebrare il nostro giubileo di Sant'Agrippina.



Successivamente con l'accompagnamento e la guida del nostro parroco, P. Nenè, dalla chiesa del collegio, dietro la croce portata dal presidente parrocchiale, ci siamo incamminati in processione verso la chiesa di Sant'Agrippina per la celebrazione eucaristica e il rinnovo dell'adesione davanti alla comunità parrocchiale.


"La festa dell’adesione segna un momento importante dell’Azione Cattolica e, vissuta nel tempo forte dell’Avvento, rafforza per ognuno il gusto dell’accoglienza.
L’accoglienza di un messaggio, quello del Vangelo vivo, che ha il volto di Gesù.
L’accoglienza di un ideale, quello dell’ACI: l’amore alla Chiesa, che è amore per Dio e per l’uomo.
L’accoglienza di un impegno chiaro, quello della responsabilità personale da vivere insieme agli altri...".

Auguri a tutti i soci, simpatizzanti et amici.

20 dicembre 2008. Inaugurazione Via Crucis.

Oggi alla presenza del vescovo, mons. Manzella, in una giornata freddosa, un evento straordinario e "storico" per la città di Mineo: è stata inaugurata la Via Crucis ( 15 stazioni, che sono delle vere e proprie opere d'arte) donata dai fratelli Gambuzza (sac. Peppino e Giovanni) a tutti i menenini.

Dopo le parole di P. Gambuzza Giovanni, parroco emerito della parrocchia di Sant'Agrippina e attuale rettore della Chiesa di San Tommaso, il Vescovo ha benedetto la prima stazione. Dopo di chè abbiamo "inaugurato" l'opera con la preghiera della via crucis sino alla quindicesima (La risurezione di Gesù Cristo) che si è conclusa presso i ruderi del castello Ducezio.


Nel ringraziare i sacerdoti Gambuzza per il loro atto di grande generosità nei confronti dei cittadini e della città di Mineo, sempre grati per il ministero sacerdotale che svolgono nella comunità acclesiale, imploriamo dal Signore consolazioni e benefici spirituali per questi veri benefattori della città di Mineo.


E' un segno del nuovo clima spirituale e di comunione che si respira nella comunità ecclesiale menenina incamminata verso il santo Natale.

17 Dicembre 2008. La comunità attorno al proprio pastore.


Il 17 dicembre abbiamo celebrato un evento straordinario per la nostra comunità parrocchiale.


Ci siamo ritrovati attorno alla mensa eucaristica per lodare e ringraziare il Signore
per il dono del 25 ° anno di sacerdozio del nostro parroco, D. Nenè Valdini. Nel contempo per esprimere il grazie di cuore al parroco per il suo ministero in mezzo a noi.

mercoledì 17 dicembre 2008

17.12.2008. Il Sacerdote

Oggi per la comunità ecclesiale e civile di Mineo è un giorno di FESTA, di Ringraziamento e di lode al Signore per il dono del Sacerdozio ed in particolare per il dono che ha fattto alla comunità di padre Nenè Valdini, parroco delle parrocchie di Sant'Agrippina e di Santa Maria maggiore.

Per riflettere sull'importanza del sacerdozio per la comunità ecclesiale, ecco alcuni brani che possono aiutarci a comprendere sempre di più il valore di questo ministero ed essere riconoscenti per il servizio quotidiano che danno alla comunità.

Chi è che ci prepara l'Eucaristia e ci dona Gesù?
E' il Sacerdote.

Se non ci fosse il Sacerdote, non esisterebbero né il Sacrificio della Messa, né la S. Comunione, né la Presenza Reale di Gesù nei Tabernacoli.

E chi è il Sacerdote?
E' l'"Uomo di Dio". Difatti, è solo Dio che lo sceglie e lo chiama da mezzo agli uomini, con una vocazione specialissima ("Nessuno assume da sé questo onore, ma solo chi è chiamato da Dio": Eb 5,4), lo separa da tutti gli altri ("segregato per il Vangelo": Rm 1,1), lo segna con un carattere sacro che durerà in eternamente ("Sacerdote in eterno": Eb 5,6) e lo investe dei divini poteri del Sacerdozio ministeriale perché sia consacrato esclusivamente alle cose di Dio: il Sacerdote "scelto fra gli uomini è costituito a prò degli uomini in tutte le cose di Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati" (Eb 5,1-2).

Vergine, povero, crocifisso
Con la Sacra Ordinazione il Sacerdote viene consacrato nell'anima e nel corpo. Diviene un essere tutto sacro, configurato a Gesù Sacerdote. Per questo il Sacerdote è il vero prolungamento di Gesù; partecipa della stessa vocazione e missione di Gesù; impersona Gesù negli atti più importanti della redenzione universale (culto divino ed evangelizzazione); è chiamato a riprodurre nella sua vita l'intera vita di Gesù: vita verginale, povera, crocifissa. E' per questa conformità a Gesù che egli è "Ministro di Cristo fra genti" (Rm 15, 16), guida e maestro delle anime (Mt 28, 20).
Lo Spirito Santo configura l'anima del Sacerdote a Gesù, impersona Gesù in lui, di modo che "il Sacerdote all'altare opera nella stessa Persona di Gesù" (S. Cipriano), ed "è il padrone di tutto Dio" (S. Giovanni Crisostomo).


Nello stesso tempo, vogliamo esprimere come azione cattolica parrocchiale il nostro grazie al Signore per il dono di Padre Nenè alla comunità, ed in particlare un grazie di cuore a lui personalmente per il ministero che svolge a favore di tutti i fedeli, ed in particolare per l'azione cattolica. Ad maiora.


Ed ancora.
Il prete (Pomilio, Il quinto evangelio)

Un prete è sempre un sospetto:
ciascuno pretende di trovarlo conforme ad un ruolo
e di domandargli se è quel che deve e se crede in ciò che dice;

ciascuno lo vuole coerente con l'idea che se ne è fatta
e in continuo contatto con l'assoluto e il sublime;

ciascuno si stupisce per il coraggio di una scelta
che per la sua irreversibilità si è cambiata in un destino.

Ma egli è semplicemente una persona
che accetta di confondersi in una comunità e di spendersi per essa.

sabato 6 dicembre 2008

8 dicembre. Festa dell'Immacolata. L’Ac in festa


Una bella riflessione che viene dal centro nazionale. Un momento per "rimotivarci" ed essere sempre più consapevoli della nostra missione di laici sia all'interno della Chiesa e sia nella città dell'uomo.

Che cosa rappresenta l’8 dicembre per l’Azione Cattolica? Che cos’è la “festa dell’adesione” che si celebra nello stesso giorno della festa di Maria Immacolata?
Proviamo a rispondere ripercorrendo le parole che Paolo VI rivolse ai laici di Ac l’8dicembre 1968: parole che sono un dono ancora attualissimo.

Tre erano i pensieri che “occupavano lo spirito” di Paolo VI l’8 dicembre 1968: “la celebrazione della festa di Maria Immacolata, la commemorazione del centenario dell’Azione Cattolica in Italia, e la ricorrenza del terzo anno dalla chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II”.

1. Per il pontefice le gerarchie erano chiarissime: “La Madonna, la Madonna Immacolata, domina dall’alto la scena… Maria ci fa vedere come la bellezza e la bontà, l’avvenenza e la virtù, sono in lei riunite con armonia unica, in lei mai punto turbata… tutto è nuovo, tutto è santo in questa creatura, la cui perfezione sembra allontanarla senza confronto da noi, e la cui missione invece avvicina a noi come sorella, come madre, come speranza a tutti accessibile…ella sostiene i nostri passi, ella ci insegna, con la realtà del suo esempio, che anche noi, mediante l’aiuto del Signore, abbiamo la capacità d’essere cristiani veri e santi; ella ci conforta a osare, a sperare; non solo ne abbiamo il dovere, ne abbiamo la possibilità. Il nostro idealismo cristiano acquista una forza realizzatrice nella misura che il fascino del culto mariano ci attira all’imitazione e alla grazia di Cristo”.

2. Poi Paolo VI si rivolse ai laici di AC: “L’Azione Cattolica è un’attività, è un organismo di Laici. Salute a voi, Laici cattolici, che nella Chiesa di Dio assumete un posto di particolare evidenza, e una funzione di particolare efficienza! Dotati e coscienti della personalità soprannaturale propria dei fedeli componenti il Popolo di Dio, a voi non è bastato essere insigniti dell’incomparabile e comune dignità cristiana e della inestimabile fortuna d’appartenere alla Chiesa cattolica; voi avete voluto essere membra vive ed operanti…voi avete sentito l’obbligo di affermare innanzi tutto il vostro carattere di credenti, avete cercato di rendervi conto dei bisogni interni della comunità ecclesiale, avete avvertito le penose condizioni religiose, morali e sociali della società circostante, e vi siete chiesti se spettava anche a voi fare qualche cosa per la causa di Cristo e per l’edificazione non mai terminata della Chiesa; e allora con una risposta, che nasceva dentro come un imperioso dovere, come una rivelatrice vocazione, avete detto: sì; un cattolico non può essere inerte, insensibile, passivo e codardo; e avete fatto dell’azione, dell’azione cattolica una vostra divisa. Laici eravate, e laici siete rimasti… Libertà di offerta, ma serietà d’impegno. Non è stata e non è l’Azione Cattolica un effimero entusiasmo, un’impresa di dilettanti: è stata ed è tuttora un dono vero, un sacrificio serio, un servizio permanente… L’Azione Cattolica ha fatto del rapporto di collaborazione qualificata con i Pastori della Chiesa la sua nota distintiva, la sua ragion d’essere. Non vanto, non prestigio, non vantaggio; ma servizio. Non servitù, ma corresponsabilità. Non clericalismo, ma apostolato. Non invadenza, ma obbedienza. Non burocrazia, ma carità; carità vissuta nella forma ecclesiale più alta, più autentica, più disinteressata, più efficace, e ancora: più meritoria”.

3. Da qui al Concilio il passo è breve: “Vivrà, sopravvivrà l’Azione Cattolica? Ha essa un avvenire davanti?… Come potrebbe un Laicato cattolico, cosciente della promozione attribuitagli dal recente Concilio, considerarsi esonerato dal suo qualificato impegno di apostolato, quando una più esplicita pienezza dei suoi titoli ecclesiali è per lui codificata nei documenti del Concilio medesimo? Potrà la Chiesa in Italia rimanere priva d’un Laicato organizzato a complemento ed a servizio della sua missione apostolica? Chi meglio di voi potrà aiutare ogni altra buona iniziativa intesa a diffondere e a difendere i principii cristiani?”.

Oggi, sette dicembre, il nostro Vescovo, Mons Manzella, ci ha incoraggiati ad andare avanti con le parole di Benedetto XVI del 4.05.2008: "...L'AC dovrà... mantenersi fedele alle proprie profonde radici di fede, nutrite da un'adesione piena alla Parola di Dio, di un amore incodizionato alla Chiesa, da una partecipazione vigile alla vita civile e da un costante impegno formativo".

Lunedì 8 dicembre 2008 il “si” di migliaia di persone aderenti all’Azione Cattolica avrà ancora le stesse note fondamentali: gratuità di servizio nel nome del Signore, radici salde nel cuore della Chiesa, fedeltà alle relazioni che ci sono state offerte in dono, cura della persona, a partire dai più piccoli e dai poveri, corresponsabilità ecclesiale e civile, organizzazione democratica. Buona adesione a tutti!

Insieme! Festa dell’Adesione 2009

Insieme, ragazzi, giovani e adulti di AC, vogliamo colorare la Chiesa e le Città. È questo l’impegno che mettiamo alla base della campagna adesioni 2009: vogliamo comunicare la nostra passione, la nostra vitalità, il nostro desiderio di camminare sostenendoci l’un l’altro. I materiali promozionali dell’adesione sono un utile supporto per preparare con cura l’adesione, sia per rispiegarne il senso ai soci sia per coinvolgere nuovi amici. L’adesione, momento importante della vita associativa, va infatti preparata e opportunamente spiegata, e mai lasciata all’abitudine!

Ecco il secondo video realizzato per la campagna adesioni 2009. Alcuni soci, assistenti e responsabili di tutta Italia raccontano il loro rapporto con l'AC, le caratteristiche delle varie fasce d'età nei rapporti con la fede, con le proprie città, mettendo in evidenza il rapporto tra AC e bene comune, tra AC e Chiesa, tra Chiesa, territorio, vita della gente. E il rapporto tra le diverse età presenti in AC, insieme!

mercoledì 3 dicembre 2008

Pensieri d'Avvento

Il Vangelo del giorno e una breve riflessione che intende aiutare a scandire il passo, giorno per giorno, verso il Natale, anche da casa, o dall'ufficio.

Per tutto l'Avvento sul portale di AC un piccolo aiuto per vivere pienamente questo tempo d'attesa.