giovedì 4 settembre 2008

04.09.08. L’Azione Cattolica in preghiera e digiuno per essere vicini ai cristiani d’India

L’Azione Cattolica Italiana partecipa convinta e fiduciosa alla giornata di preghiera e digiuno indetta dalla Conferenza Episcopale Italiana per domani 5 settembre per e con i cristiani dell’India, a sostenere il loro coraggio e ad accelerare il tempo della riconciliazione, della non violenza attiva, della civiltà dell’amore. Esortando, con le parole di Benedetto XVI, «alla ricerca della concordia e della pace».

L’ondata di violenze scatenatasi contro le comunità cristiane nello Stato indiano dell’Orissa, culminata nella morte di sacerdoti, consacrati e fedeli laici e nella distruzione di chiesa, ospedali, case e villaggi, sconvolge le nostre coscienze ed è un pressante appello a tutti noi fratelli di fede e di una stessa famiglia umana da accompagnare con la solidarietà e la testimonianza di un cristianesimo più consapevole e palpitante nelle nostre situazioni quotidiane di vita.

Allo stesso tempo preoccupa una diffusa indifferenza dei media nel raccontare e denunciare questa ondata di persecuzione ora in India, ma attraverso gravi pericoli e con frequenti uccisioni, anche nei confronti dei cristiani del Darfur, dell’Iraq ed di altre regioni del mondo, sia in Asia che in Africa, in Medio Oriente e in Sud-America.

In questi stessi giorni, molte associazioni diocesane di Azione Cattolica stanno programmando le loro attività annuali; nella loro agenda non mancherà un’azione costante di vicinanza, di vigilanza e di informazione per formare un’opinione pubblica attenta alla tutela e alla promozione di tutti i diritti umani, a partire dal valore irrinunciabile della vita e della libertà di tutti, anche nelle molteplici espressioni della religiosità e spiritualità di ogni persona.

Il 5 settembre facciamo memoria liturgica della Beata Madre Teresa di Calcutta. È indubbia l’incidenza spirituale e caritativa, culturale e socio-politica, dell’umile e coraggiosa suora definitasi “matita di Dio”, capace di scrivere splendide pagine di Vangelo e straordinari capolavori di amore sui marciapiedi di Calcutta brulicanti di umanità fragile ed abbandonata. Tutti noi siamo chiamati a far sì che questo lievito delle Beatitudini che fermenta e trasforma la vita di un intero popolo, ancora difatti diviso in caste che separano miliardi di indiani tra di loro, non soccomba di fronte alla furia omicida dei fanatici indù.

Roma, 4 settembre 2008

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