martedì 31 maggio 2011

Il 12 giugno andiamo a votare.

Un bene essenziale, un dono che serve

Referendum Acqua. La Presidenza nazionale dell’Azione Cattolica invita ad andare a votare il prossimo 12 giugno. L’acqua è un bene essenziale, ma per il credente è un dono che serve.

Per questo motivo, la Presidenza nazionale Ac ritiene che:

  • sia doveroso partecipare al referendum abrogativo del 12 giugno prossimo ed esprimere il proprio voto in libertà di coscienza;
  • sia necessario informarsi in modo completo e senza lasciarsi irretire dalle diverse strumentalizzazioni politiche. A questo proposito, l’associazione, attraverso il proprio sito internet e le proprie riviste, assicurerà pareri e materiali informativi in cui saranno rispettate le diverse posizioni.

La Presidenza nazionale Ac aggiunge inoltre un proprio parere, auspicando possa essere un utile contributo per un dibattito serio e sereno. La Presidenza è nel complesso scettica verso misure legislative che mirino a introdurre la logica del profitto nella gestione di un dono che ha a che fare con l’esistenza delle persone. Appare necessario che i legislatori trovino forme più equilibrate della legge Ronchi per tutelare l’assoluta fruibilità dell’acqua per ogni persona, specialmente le più bisognose. E’ altresì importante che il ruolo degli enti locali, quali garanti della giusta ed equa distribuzione dei beni, non venga sacrificato in nome di un’iniziativa privata della quale non si riescono a prevedere con certezza i limiti, i contorni e i risultati. La Presidenza riconosce l’essenziale contributo dell’iniziativa privata per la crescita del Paese, ma ritiene che quando si parla di acqua non sono ammesse - nell’interesse di tutti, ma soprattutto dei cittadini - fughe in avanti, né tantomeno scelte legislative assunte senza il dovuto e approfondito confronto con i soggetti della società civile più attenti ai bisogni degli ultimi.
Il referendum-day propone altri due quesiti di estrema delicatezza e complessità. In breve e semplificando: un pronunciamento sul ritorno di centrali nucleari sul territorio italiano; un pronunciamento sul cosiddetto “legittimo impedimento”, legge che permette alle principali cariche pubbliche di non presenziare ad udienze giudiziarie se coincidenti con impegni politici.
Anche per questi due quesiti la presidenza nazionale Ac assicura un’ampia copertura informativa e auspica un’ampia, consapevole e libera partecipazione al voto.
Nel merito, la presidenza nazionale, come contributo al dibattito, ritiene di poter condividere con l’opinione pubblica due principi:

  • per quanto riguarda il nucleare, la necessità di sondare ogni parere, incentivare la ricerca e mettere in campo qualsiasi approfondimento prima di assumere scelte che potrebbero arrecare rischi alla salute dei cittadini. La salute della persona, come l’indispensabilità dell’acqua, sono temi per i quali è richiesto sempre e in ogni caso il massimo del confronto, evitando derive ideologiche;
  • per quanto riguarda il “legittimo impedimento”, la Presidenza nazionale ritiene che sia da salvaguardare, in un periodo così complesso dal punto di vista sociale, etico e morale, l’uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge.

Si ribadisce che lo sforzo dell’associazione, su tutti i quesiti referendari, sarà quello di motivare la partecipazione al voto e informare/formare con la massima obiettività. Ai soci dell’associazione, e a tutti i cittadini, chiediamo di presentarsi al voto con senso di responsabilità, concreti strumenti di valutazione e, soprattutto, libertà di coscienza.

mercoledì 25 maggio 2011

Franco Miano confermato Presidente dell’AC.

Franco Miano è stato confermato Presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana per il triennio 2011-14. La nomina è avvenuta oggi pomeriggio in seno al Consiglio permanente della Conferenza Episcopale Italiana che ha scelto all’interno della terna di nomi che il Consiglio nazionale dell’Azione Cattolica Italiana aveva indicato dopo la conclusione della XIV Assemblea nazionale dell’Associazione.

Ecco la prima dichiarazione del Presidente Miano.

Nell’apprendere la notizia della sua riconferma,il Presidente Franco Miano ha dichiarato:

«Nell’esprimere la mia profonda gratitudine al Consiglio nazionale del’AC e ai nostri vescovi, in primo luogo al presidente card. Angelo Bagnasco e ai membri del Consiglio episcopale permanente della Cei, per la confermata fiducia riposta nella mia persona, affidandomi nuovamente un servizio che spero di onorare con l’aiuto del Signore, rinnovo il mio sì alla lunga storia dell’Associazione e alla sua viva tradizione.

Il mio primo pensiero in questo momento va a tutti i soci e ai sacerdoti assistenti della nostra Azione Cattolica impegnati nelle migliaia in parrocchie della nostra amata Italia. A loro rivolgo un grande e forte abbraccio dicendo grazie per le energie che spendono nel rendere la nostra Associazione ancora più bella e più pronta a muovere i suoi passi, insieme a tutta la Chiesa, ai nostri carissimi pastori, al fine dell’annuncio del Vangelo all’uomo di oggi.

In questo cammino ci sia di sostegno l’insegnamento di Benedetto XVI. È ancora vivo nel cuore di tutti il ricordo bellissimo dell’Incontro nazionale dello scorso 30 Ottobre in Piazza San Pietro con decine di migliaia di ragazzi e giovanissimi.

L’Azione Cattolica desidera essere sempre più disponibile nel suo servizio alla Chiesa, rispondendo all’invito rivoltoci quel giorno dallo stesso Santo Padre: “Abbiate il coraggio, vorrei dire l’audacia di non lasciare nessun ambiente privo di Gesù, della sua tenerezza che fate sperimentare a tutti, anche ai più bisognosi e abbandonati, con la vostra missione di educatori”. Indicandoci esempi di amore genuino nei tanti beati e santi di Azione Cattolica: da Piergiorgio Frassati ad Alberto Marvelli, da Pierina Morosini ad Antonia Mesina. Cosi come altre grandi figure di uomini e donne, da Giuseppe Toniolo, prossimo alla beatificazione, ad Armida Barelli.

L’Azione Cattolica in questo tempo si pone ancora una volta al servizio dell’uomo per onorare la dignità personale con i suoi valori irrinunciabili, a cominciare dalla vita e dalla pace, dalla famiglia e dall’educazione, per camminare accanto a tutti e a ciascuno, a tessere insieme una trama viva di relazioni fraterne. Ciò significa spendersi in favore del bene comune, attraverso l’educazione alla responsabilità personale, all’impegno pubblico, al senso delle istituzioni, alla partecipazione, alla democrazia.

Mi piace citare in questo giorno, come già tre anni fa, la frase pronunciata nel 1964 da Vittorio Bachelet quando venne nominato Presidente dell’Associazione: “L’Azione Cattolica vorrebbe aiutare gli italiani ad amare Dio e ad amare gli uomini. Essa vorrebbe essere un semplice strumento attraverso il quale i cattolici italiani siano aiutati a vivere integralmente e responsabilmente la vita della Chiesa; e insieme a vivere con pieno rispettoso impegno cristiano la vita della comunità temporale e della convivenza civile”».