domenica 31 maggio 2009

31 maggio: La nostra solidarietà è più forte della crisi

L’Azione Cattolica Italiana impegnata a sostenere la Colletta nazionale promossa dalla Chiesa italiana. Una sollecitazione ai soci a partecipare con generosità: «Essere solidali significa sentirsi comunità cristiana e comunità civile». Si invitano tutti i soci ad aderire con generosità alla colletta lanciata dalla Cei per oggi, domenica di Pentecoste.
L’iniziativa, promossa dalla C.E.I. in collaborazione con le banche nazionali, servirà ad alimentare il “prestito della speranza”, pensato per sostenere le famiglie in difficoltà economica a causa della crisi.

«La perdita del lavoro è un dramma non solo per lo spettro della povertà che si avvicina, ma anche per lo sconforto, l’angoscia e l’isolamento che può provocare. Per questo, come cristiani ma anche come cittadini, abbiamo il dovere di farci vicini a chi sta subendo più pesantemente le conseguenze della crisi. La solidarietà non è solo un aiuto concreto, ma anche un messaggio di speranza».
«La nostra solidarietà è più forte della crisi”, cosi recita il manifesto che accompagna la Colletta nazionale della Chiesa italiana.
Non solo uno slogan, ha spiegato il cardinale Angelo Bagnasco, ma una prospettiva che «intende dare una risposta concreta a quelle famiglie monoreddito che abbiano perso l’unico sostentamento, con tre figli a carico oppure segnate da situazioni di grave malattia o disabilità».
Il card. Bagnasco ricorda anche come «la scelta della famiglia non è casuale, ma corrisponde ad una convinzione profonda che vede in essa non soltanto l’ammortizzatore sociale più efficiente, ma anche la trama relazionale più necessaria per un armonico sviluppo delle persone e dunque della società».

«Per l’Azione cattolica, la colletta nazionale riveste un grande valore pedagogico perché rappresenta un’azione che educa in concreto alla solidarietà e alla condivisione, all’apertura del cuore e alla generosità. Non solo: aiuta a vivere questo momento di obiettiva difficoltà per tanti imparando a rimuovere le cause profonde della crisi, e cioè l’avidità del denaro e la cupidigia del possedere».

Con il suo impegno a favore della colletta nazionale, inoltre, l’Ac raccoglie l’invito dei vescovi a « dar voce alla gente e alle preoccupazioni generali che non sono poche né piccole ». In questo senso già molte sono nel nostro Paese le realtà che vedono le donne e gli uomini di Ac impegnati in iniziative e in progetti che, all’interno delle singole diocesi e parrocchie, hanno cominciato a dare risposte concrete ai bisogni via via emergenti.

N.B. È possibile contribuire al Fondo di garanzia per le famiglie in difficoltà da subito attraverso:
*Bonifico bancario su conto corrente di Banca Prossima (Gruppo Intesa Sanpaolo S.p.A.) - codice IBAN intestato a: CEI - PRESTITO DELLA SPERANZA IT19 Q033 5901 6001 0000 0006 893
(I versamenti effettuati presso gli sportelli Gruppo Intesa Sanpaolo sono gratuiti).

*Versamento sul conto corrente postale n. 96240338, intestato a CEI - PRESTITO DELLA SPERANZA, Circonvallazione Aurelia n. 50, 00165 Roma - CAUSALE: CEI - COLLETTA PRESTITO DELLA SPERANZA
(I versamenti effettuati presto tutti gli uffici postali sono gratuiti).

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