venerdì 5 giugno 2009

4 giugno 2009:RIVOLUZIONE ALLA SICILIANA

Su Famiglia Xna del 7.06.09 n. 23 vi è questa intervista al Presidente della Regione Sicilia, on. Raffaele Lombardo. La pubblichiamo anche in questo blog con l'intento di informare ma soprattuto di aprire un dibattito tra gli amici che leggono il blog.

Ha azzerato la Giunta, salvando solo qualche assessore, perché «remava contro, compresi i cattivi consiglieri di Silvio Berlusconi» .
E adesso? «Riparto. E chi ci sta, ci sta».


«Non voglio certamente tradire gli impegni con gli elettori che hanno votato per questa maggioranza politica per il Governo della Sicilia, ma sia chiaro che non si può stare in un Governo e poi remare contro, per cui da questo momento in poi sono chiare due cose: la Sicilia viene prima di tutto, diktat nazionali compresi, e chi rema contro esce dalla giunta e non rientra. Questo messaggio vale anche per i padrini politici degli assessori azzerati».

Il Governatore della Regione Sicilia Raffaele Lombardo, eletto nell’aprile 2008 con il 65,3 per cento dei voti, va per così dire alla guerra, impugnando le armi contro finti amici, nemici molto nascosti e anche avversari che, a sua detta, sono troppo malevoli.

«Scriva pure che questa è una rivoluzione», sottolinea in questa intervista con Famiglia Cristiana il presidente Lombardo, che venerdì 29 maggio ha nominato la nuova Giunta regionale, nella quale ha confermato soltanto sei assessori della precedente e scelto nuovi "tecnici", mentre alcune deleghe le ha tenute per sé.
Lombardo parla girando e rigirando le due fedi che porta all’anulare sinistro, più la coroncina del rosario, mentre sulla mano destra ha il bracciale rosso di san Sebastiano.
«La prima delle mie due fedi è quella del matrimonio con mia moglie Rina, un omaggio a una donna straordinaria, la seconda segna il nostro venticinquesimo di matrimonio, più gli anni di fidanzamento».

• Presidente Lombardo, la travagliata vicenda della riforma sanitaria, fiore all’occhiello del suo Governo, è stata contrastata dalla sua maggioranza e sostenuta dall’opposizione. Ma che maggioranza è la sua, allora?
«Appunto, aver azzerato la Giunta, salvo alcuni assessori che, comunque, hanno lavorato bene, è la conseguenza di un anno di Governo al termine del quale ho deciso di chiudere con tutti gli assessori che ostacolano le riforme e che remano contro».
• Lei allude, mi pare, da un lato al coordinatore del Pdl Giuseppe Castiglione, catanese come lei, e a quella parte del Popolo della libertà legata al ministro della Giustizia Angelino Alfano e al presidente del Senato Renato Schifani, mentre si ritrova al suo fianco Gianfranco Micciché con la sua corrente del Pdl opposta ai personaggi citati. In effetti, sembra quasi un regolamento dei conti...
«Oppure sembra un servizio fatto alla Sicilia. Le faccio un esempio: se, poniamo il caso, qualcuno di quelli che lei ha citato è andato a Roma a dire al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di non erogare alla Sicilia i fondi Fas che al Nord sono stati dati e a noi no, cosa debbo pensare? Che questi signori lavorano per i siciliani oppure no? Per troppi anni la Sicilia è stata governata da Roma. Adesso questi signori debbono scegliere o Roma o la Sicilia; non si possono servire due padroni».
• Ma Silvio Berlusconi ha detto che quei soldi non ve li dà ancora perché voi avete intenzione di spenderli per le guardie forestali, e non per gli investimenti...
«I 30 mila addetti della guardia forestale me li hanno lasciati i miei predecessori, non me li sono evidentemente inventati io. Ma Berlusconi sbaglia, a noi quei soldi servono proprio per fare le strade e le ferrovie, che oggi sono le più antiquate del Paese».
• Comunque, non le sembra abbastanza singolare che sia stata proprio la sua maggioranza quella più avversa alla riforma sanitaria? Una cosa piuttosto strana, non trova?
«Questa è la prova definitiva che una maggioranza che ha il cuore e la testa a Roma, invece che qui in Sicilia, alla fine all’esame di una vera autonomia non regge. La nuova Giunta lascia alcune caselle in bianco per dar modo a questi signori di pensarci un poco. Per esempio, secondo me dovrebbero rendersi conto chiaramente che con il federalismo le Regioni debbono pensare un po’ di più a sé stesse».
• Tutte le Regioni italiane? E quelle del Mezzogiorno?
«Noi del Meridione ovviamente molto di più. Si rende conto che, mentre il Sud è in ginocchio, viene sollevata la questione del Nord come unica questione nazionale? Ma siamo impazziti? È per questo motivo che ho fondato il Movimento per le Autonomie, prima come movimento siciliano, poi per tutto il Sud e, più in là, anche nazionale. Sarà il partito degli interessi locali, con una struttura nazionale molto leggera».
• Presidente Lombardo, lei si è liberato di una Giunta che l’ha ostacolata per varare un Governo di persone completamente dalla sua parte: questo è il segno che dopo la riforma sanitaria e la formazione professionale vuole fare qualcosa di importante?
«La riforma della raccolta e la gestione dei rifiuti, che è molto più importante di quella sanitaria, la quale pure ha colpito molte rendite e tutta una serie di interessi particolari. È contro questo che i cattivi rematori hanno fatto da ostacolo in questi ultimi mesi. Mi lasci dire che questa cosa è molto strana e molto, molto, molto grave».
• Lei forse vuole alludere ai grandi interessi che girano intorno alla raccolta dei rifiuti e alla costruzione dei termovalorizzatori?
«Esattamente, ma io sono determinato a mettere ordine. Conosco bene i rischi gravi che corro, ma vado avanti».
L’opposizione è prudente, ma nei momenti delle riforme le è stata a fianco: pensa di coinvolgerla?
«È tradizione che l’opposizione in Sicilia voti per l’interesse dei siciliani. Quel che lei dice è vero, ma ognuno deve fare il proprio mestiere secondo il mandato degli elettori. Nella nuova Giunta comunque entra anche Caterina Chinnici, figlia del magistrato ucciso dalla mafia, e con lei altre persone di profilo alto. Anche questo è un segno che penso alla Sicilia e non solo a maggioranze o opposizioni che siano».
Guglielmo Nardocci

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