venerdì 5 giugno 2009

Elezione europee 6 e 7 giugno. Diritto e responsabilità dei cristiani.

Elezioni europee . Appello alla responsabilità
Fin dal progetto dei tre politici cattolici e padri fondatori - il francese Robert Schuman, l'italiano Alcide De Gasperi e il tedesco Konrad Adenauer - la Chiesa ha sempre seguito con attenzione il cammino dell'Europa, accompagnandone e sostenendone il processo di integrazione.
In vista delle elezioni per il Parlamento di Strasburgo (4 -7 giugno 2009), per le quali sono chiamati alle urne 375 milioni di cittadini, ecco alcune dichiarazioni della Commissione degli episcopati della Comunità europea in cui invitano alla partecipazione al voto.

Consiglio delle Conferenze episcopali europee: la responsabilità dei cristiani.
Alla vigilia del voto, padre Duarte Nuno Queiroz de Barros da Cunha, segretario generale del Ccee, spiega a SIR Europa che nelle elezioni europee "è in gioco la scelta dei deputati che discuteranno argomenti di competenza delle Istituzioni europee" ma, precisa, "oltre il 60% delle legislazioni che oggi sono varate in ciascuno dei paesi dell'Unione europea, hanno la loro origine in seno alle Istituzioni europee" e non si tratta unicamente di mere questioni tecniche: "in seno al Parlamento europeo si discutono molte questioni che influenzano la nostra vita e la cultura europea presente e futura" come aborto e matrimonio, pur "sapendo che è di pertinenza della politica degli Stati in materia di famiglia". A Strasburgo, prosegue il segretario Ccee, "si parla di istruzione, di sanità, di ricerca scientifica e anche di religione".
La nostra responsabilità, quindi, "inizia riconoscendo l'importanza di avere persone ben preparate, consapevoli delle conseguenze future dei loro atti e che hanno una visione positiva e cristiana della vita e così da essere in grado di influenzare le decisioni".

Commissione degli episcopati della Comunità europea: un diritto e una responsabilità.
"La Chiesa cattolica ha sostenuto fin dall'inizio il progetto d'integrazione europea e continua a sostenerlo ancora oggi" affermano i vescovi della Comece nella dichiarazione diffusa lo scorso 20 marzo "Costruire una migliore casa europea". "Tutti i cristiani - si legge nel documento - hanno non solamente il diritto ma anche la responsabilità d'impegnarsi attivamente in questo progetto, esercitando il proprio diritto di voto".
Tenuto conto del notevole ruolo svolto dal Parlamento europeo, prosegue la dichiarazione, "ci aspettiamo" che i suoi membri "partecipino e contribuiscano attivamente":
- a "rispettare la vita umana, dal concepimento fino alla morte naturale";
- a "sostenere la famiglia fondata sul matrimonio - inteso come unione tra un uomo e una donna - come unità di base della società";
- a "promuovere i diritti sociali dei lavoratori";
- a "sostenere una governance economica fondata su valori etici";
- a "promuovere la giustizia nelle relazioni tra l'Unione europea e i Paesi in via di sviluppo";
- a "dimostrare solidarietà tramite politiche di assistenza nei confronti dei membri più deboli";
- a "proteggere il Creato" e a "promuovere la pace nel mondo" con una "politica estera coordinata e coerente"

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