giovedì 5 giugno 2008

Il 3 giugno 1963: moriva il beato Giovanni XXIII

Stava scendendo la sera di quel 3 giugno 1963 quando la stampa comunicava al mondo la santa morte del Papa Giovanni XXIII.
Sul sagrato della Basilica Vaticana il Cardinale Vicario Luigi Traglia aveva appena congedato l’assemblea liturgica: “Ite missa est!”
E papa Giovanni prendeva congedo dalla sua amata Chiesa e dal mondo.

Parlare di papa Giovanni vuol dire ricordare il Concilio Vaticano II.
È stato Giovanni XXIII a sprigionarlo: Papa Roncalli volle che il Concilio fosse una nuova Pentecoste e fu per il mondo intero una sorpresa grande e consolatrice. Egli, che dagli intenti umani, era già stato denominato il Papa di passaggio, disse e fece cose sconvolgenti che diedero inizio a un'epoca nuova, e le disse e le fece con sorriso bonario, con gesto semplice e confidente, ma deciso, perché fiducioso nella Provvidenza divina.

E nel discorso di apertura del Concilio, Papa Roncalli — dopo aver preso le distanze dai « profeti di sventura, che annunciano eventi sempre infausti, quasi che incombesse la fine del mondo » — delineò le finalità dell'Assise ecumenica:
- che il sacro deposito della dottrina cristiana sia custodito e insegnato in forma più efficace;
- che tale dottrina sia trasmessa pura e integra, senza attenuazioni o travisamenti;
- che questa dottrina certa e immutabile sia fedelmente rispettata, sia approfondita e presentata in modo che risponda alle esigenze del nostro tempo;
- mostrare la validità della dottrina della Chiesa piuttosto che rinnovare condanne, preferendo usare la medicina della misericordia piuttosto che della severità;
- promuovere l'unità nella famiglia cristiana e umana innalzando la fiaccola della verità religiosa. In tal modo la Chiesa è chiamata a mostrarsi madre amorevole di tutti, benigna, paziente, piena di misericordia e di bontà anche verso i figli da lei separati.
Il merito più grande del Papa Buono fu quello di aver dato al Vaticano II un grande respiro, un immenso soffio di vita. Egli parlò coraggiosamente di aggiornamento della Chiesa. Aggiornamento che si nutre della autentica dottrina di Cristo, rispettando e obbedendo alla volontà del suo Signore, infiammandosi della Sua vera carità.
L'illimitata fiducia di Giovanni XXIII in Dio e nei Suoi mirabili disegni lo ha sorretto nel convincimento di far entrare la Chiesa nella storia e nella società del XX secolo come un giardino che non cessa di fiorire. Egli ha voluto aprire le finestre della Chiesa sul mondo e renderla come fontana del villaggio, a cui tutti potessero dissetare.
Le nostre parrochie dovrebbero essere per tutti la "fontana del villaggio" a cui attingere per dissetare le nostre anime.

1 commento:

Blog dell' A C Mineo ha detto...

Non sarebbe male ipotizzare degli incontri al fine di conoscere in maniera approfondita la figura e l'importanza di Papa Giovanni.